Nessuna modifica all’attuale assetto dell’emergenza urgenza sul territorio della BAT nonostante la delibera regionale approvata il 27 luglio scorso che operava delle riconversioni e soppressioni di alcune postazioni con ambulanza. Il problema è ormai atavico: mancano i medici per svolgere il servizio nel modo migliore e con l’attuale organizzazione. In più c’è in ballo una internalizzazione del 118 per il tramite delle Sanità Service provinciali che resta ancora sullo sfondo e non ancora pienamente operativo. Un miscuglio di competenze ed organizzazione che ha pian piano reso più fragile e meno performante un servizio che negli anni era diventato dalla Puglia un fiore all’occhiello in tutta Italia.

La comunicazione dell’ASL BT che blocca, almeno fino ad ottobre, qualsiasi modifica organizzativa, è importante soprattutto per territori come Trani, Canosa di Puglia, Margherita oltre che Minervino e Spinazzola. Città, della sesta provincia, che scontano spesso la lontananza dai luoghi di cura e la difficoltà di intervento. La delibera regionale resta comunque sullo sfondo ed ha creato non poche polemiche sollevate in particolare dal Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Francesco Ventola.

Dopo giorni di botta e risposta tra le parti, la Asl Bt ha comunicato ai sindaci, nel corso di un incontro convocato d’urgenza, che l’attuale assetto del 118 resta invariato. Al tavolo presente anche il Direttore del Dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro. Tradotto, la delibera di Giunta regionale non verrà rispettata. La direttrice generale Tiziana Dimatteo ha sottolineato che «la carenza di personale è nota, ma l’organizzazione sul territorio consente di mantenere il servizio invariato». Ventola, dal canto suo, non ha tardato a rimarcare che la situazione resterà invariata solo per poco tempo. «Il vero problema – ha sottolineato – è il mancato riconoscimento di Trani e Canosa come “zone carenti”. Tale riconoscimento non più procrastinabile – ha proseguito Ventola – garantirebbe anche i servizi del 118 con più ambulanze con medici a bordo e le postazioni fisse medicalizzate dei residenti di Minervino e Spinazzola».