Ben vengano le lotte, le polemiche costruttive, i sit in e le ripiantumazioni giuste (i carrubi ed i lecci, se sempre innaffiati- speriamo- ci piacciono più di palmizi ed oleandri) per quel riguarda la salvaguardia del Verde a Trani, e, come detto, degli alberi in particolare. Non dimentichiamoci di effettuare buone ripiantumazioni in via Malcangi laddove rosmarino ed oleandri già arruffati e sgarrupati non si possono vedere.

Ma nella Guerra dei Vegetali tranesi, nel mondo popolato da questi esseri viventi, ci sono anche i “vegetali” per eccellenza, ossia quei consiglieri comunali, purtroppo la maggioranza, ma anche certi assessori non scherzano, di cui si sono da tempo perse le tracce come uomini intendo. Trasformati da tempo in vegetali, tranne poche eccezioni, tipo Claudio Biancolillo o Andrea Ferri, che danno ancora segnali da veri esseri umani, con qualche intervento, il resto sono da tempo mutati in bouganville, gelsomini, oleandri (arieccoli), vitigni, violette, gerani (attenti alla cocciniglia).

Almeno un tempo o nelle ridicole campagne elettorali, usavano girare qualche video o scrivere qualche nota, avanzando qualche proposta. Ora nulla di nulla. “Nientificati” dalla voglia di quieto vivere e annichiliti dal gettone mensile, tea commissioni e (rari) consigli comunali, non si vedono nemmeno in giro, come dovrebbe essere per la funzione di consigliere vero, presente sul territorio, a presidiare e tutelare il rapporto tra cittadini e istituzioni. Risvegliati solo nel periodo delle elezioni (a proposito, possibile che nessun giudice o tutore del vivere civile, abbia almeno un pallido proposito di verifica se ci siano corrispondenze fra Trani e Bari nel modus operandi del racimolare voti, viste le molteplici aderenze, specie in certe formazioni politiche e partiti, fra “mondo di sopra” barese e “mondo di sotto” tranese?); risvegliati solo nel periodo della campagna elettorale, i vegetali, come in un romanzo di David Foster Wallace, si aggirano per strade, bar e comitati, ubiqui e loquaci, allora sì, generosi e pronti alla pacca sulla spalla. Pure gli assessori larva, ci scommetto, saranno pronti a volare da un bar all’altro, alcuni particolarmente sfaccendati già lo fanno e ne cambiano uno al giorno, come farfalle la cui vita politica dura effettivamente il tempo di gabbare l’ennesimo sempliciotto di turno del popolino e farsi nominare assessore in capo a qualche muto/a consigliere. Giusto il tempo di tornare o in letargo o nel vaso di piante da salotto o veranda. O da palazzo Palmieri. Al film coreano “Parasite” questi gli fanno un baffo…