Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Mariagrazia Cinquepalmi sulla sanità tranese:

«Il 24 aprile 2024 il Consiglio Comunale di Trani è chiamato a discutere e ad esprimersi su un tema di vitale importanza per la città: dare attuazione al Protocollo d’Intesa del 2016 e alla delibera n. 871 del 22/5/23 della direzione generale Asl Bat riguardante l’organizzazione e il funzionamento del PTA di Trani. Inconsapevolmente, chi ha proposto il Consiglio Comunale monotematico, non si è reso conto che, così facendo, sussiste il pericolo reale di “regalare” l’ex Ospedale degli Agostiniani ed il terreno retrostante la casa di riposo Vittorio Emanuele e/o di una o più aree della Casa di Riposo, alla Asl BT, che era l’unica cosa che mancava e di cui l’Azienda Sanitaria non ha alcun bisogno, visto il trattamento che riserva da anni alla città di Trani. Davvero incomprensibile! Altrettanto inspiegabile è la volontà di dare attuazione all’ormai superato Protocollo del 2016 e non alla Delibera di Consiglio Comunale n. 65 del 17/5/2018 che lo stesso Sindaco Bottaro e tutto il Consiglio Comunale votarono favorevolmente. Tra l’altro, il 23 maggio del 2022 è diventato legge il DM 77 che regolamenta la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel servizio sanitario nazionale e, semplicemente, a questa legge, andava data attuazione senza bisogno di nessun altro Consiglio Comunale. Che bisogno c’era di resuscitare il devastante Protocollo del 2016? Va ricordato che in data 10/8/16 il sindaco Bottaro aveva firmato con la Regione Puglia e l’allora DG Asl Bat, un protocollo d’intesa senza il previo e doveroso coinvolgimento dell’assise cittadina. Il mancato coinvolgimento della massima assise cittadina che autorizzasse il trasferimento dei beni immobili di cui sopra, ha impedito, ad oggi, il passaggio di quei beni immobili alla Asl BT. Va pure rammentato che con la delibera n. 65 del 17/5/18, il Consiglio Comunale, chiamato a discutere sulla situazione dell’ex presidio ospedaliero, impegnava il sindaco a prodigarsi affinché la Regione Puglia recepisse le istanze della città di Trani e si facesse carico di convocare la cabina di regia, periodicamente e non oltre due mesi, per la verifica del cronoprogramma. Questo per far sì che le promesse di una medicina territoriale al fianco dei cittadini non restassero solo sulla carta. Invece, come è sotto agli occhi di tutti, è accaduto l’esatto contrario. La costruzione di nuovi ospedali (quello di Andria e quello di Bisceglie-Molfetta) è ancora nel metaverso e si perde nei meandri di una burocrazia costruita ad arte per non dire esplicitamente che i soldi veri non ci sono. Ebbene, a Trani, invece, di puntare i piedi per chiedere il rispetto di patti e accordi, si assiste all’eterna tela di Penelope: ciò che si costruisce il giorno, si disfa la notte. Tanto la memoria dei cittadini è labile e quella dei politici è ondivaga. Questa premessa si è resa necessaria, per tentare di spiegare cosa sta accadendo in questi giorni».