Il futuro di un territorio passa inevitabilmente tra le braccia e le menti dei più giovani. E l’assunto è ancor più vero in un territorio come quello del nord barese che in Puglia risulta esser tra i più popolosi di “giovani” dell’intera regione. E’ la sintesi dei dati pubblicati nelle graduatorie del DL Rilancio che il Governo, dopo un accordo raggiunto in una Conferenza Unificata, ha pubblicato per stanziare 135 milioni direttamente assegnati a oltre 6mila comuni italiani per il potenziamento dei centri estivi rivolti ai bambini e ragazzi tra i 3 ed i 14 anni di età.

A guidare la graduatoria in Puglia c’è il capoluogo e cioè Bari che in quella fascia d’età ha circa 30mila giovani. A seguire Taranto e Foggia rispettivamente con 19 e 15mila giovani per poi arrivare alla Città di Andria: secondo i dati contenuti nella gradutoria sono 11.181 i bambini e ragazzi ricompresi tra i 3 ed i 14 anni di età. A seguire ancora c’è Barletta con poco più di 10mila giovani e solo più giù ci sono Lecce e Brindisi con 8.600. Nonostante dunque le grandi difficoltà e pochissime attività specifiche in favore delle famiglie, il futuro di questa terra passa proprio attraverso la valorizzazione di queste essenziali risorse.

Una valorizzazione che potrebbe passare anche attraverso l’aiuto economico per la partecipazione ai centri estivi per esempio. Circa un milione di euro quelli destinati alla BAT sui nove milioni complessivi destinati alla Puglia. Ad Andria toccherà la fetta più grande con oltre 260mila euro ed a seguire Barletta con 235mila e Bisceglie con 136mila. Leggermente più in basso Trani con 134mila euro di aiuti per la ripartenza dei centri estivi. I fondi sono contenuti nella quota di riparto del fondo per le politiche della famiglia del Decreto Legge.

Una opportunità sulla quale riflettere, una opportunità da non perdere, una opportunità che deve però far pensare anche alle politiche future per una comunità ed un territorio che nonostante le grandissime difficoltà resta vivo e proiettato al futuro. Insomma i giovani non mancano ora servono azioni per loro ma anche e soprattutto per le famiglie.