«Nella mia qualità di Consigliere Comunale della Città di Trani – componente della 4^ Commissione Consiliare  che si occupa di Lavori Pubblici – ho ritenuto di dover comprendere il reale stato di attuazione degli interventi finanziati dal PNRR, sui quali i signori FARÒ-FAREMO si sono vantati a più riprese con articoli su stampa, selfie e trasmissioni televisive senza contraddittorio. Ho quindi richiesto agli Organi politici ed alla Dirigente dell’Area Finanziaria  in data 17 ottobre u.s., un elenco delle opere finanziate dal PNRR, e in particolare di conoscere quanti soldi pubblici siano stati sino ad oggi spesi, comparandoli poi con lo stato di attuazione delle opere pubbliche». L’approfondimento è del consigliere comunale della Lega Giovanni di Leo che ha voluto scrivere una nota con i dettagli delle risposte avute dai vari uffici ascoltati.

«Non sono un tecnico – spiega di Leo – ma il quadro che emerge dalla lettura di quanto fornitomi in data 25 novembre  appare alquanto impressionante e foriero di problemi. Tanto per fare un esempio, per quanto attiene la demolizione e ricostruzione della scuola Papa Giovanni XXIII verifico che l’appaltatore ha già percepito quasi 1.500.000,00 di euro – su un totale di quasi 5.000.000 di euro – per lavori ancora fermi. Per la realizzazione di un asilo nido tra via dei mirti e via dei gelsomini l’appaltatore ha già incassato quasi 800.000,00 – su un totale di 2.640.000,00 – per lavori inesistenti. Per la riqualificazione delle aree dismesse della stazione ferroviaria e prolungamento sottopasso, l’appaltatore ha già percepito 1.500.000,09 di euro – su un totale di 5.000.000,00 di euro – per lavori inesistenti».

«In pratica tutti questi lavori pubblici gli appaltatori hanno ottenuto su loro richiesta sia la anticipazione del 10% dell’importo dell’appalto e sia una ulteriore anticipazione del 20%, a fronte di lavori  fermi e/o inesistenti – spiega ancora di Leo – Un altro gruppo di opere sono concentrate sulla intera COSTA NORD, dove dopo la demolizione dei corpi di fabbrica nella distilleria non si vede un cantiere aperto! Tuttavia l’appaltatore ha percepito il 30% dell’ammontare dell’appalto senza che abbia ancora iniziato a lavorare. In tale ambito evidenzio che per la realizzazione di immobili di edilizia residenziale pubblica in via San Giovanni Bosco, l’appaltatore ha già percepito 650.000,00 euro – su un totale di 6.500.000,00, ma i residenti degli immobili che dovrebbero essere demoliti dormono nelle loro case. Per la realizzazione di Piazza Re Manfredi e quindi per  la sua pedonalizzazione, l’appaltatore ha già incassato circa 450.000,00 – su un totale di euro 1.470.000,00 – tra anticipazione e ulteriore acconto, per lavori mai visti. Per la realizzazione d’immobili di edilizia residenziale pubblica accanto all’ex macello comunale, l’appaltatore ha incassato poco più di 2.000.000,00 euro – su un totale di euro 6.750.000,00, senza che abbia messo piede in cantiere.

«Devo rammentare ai lettori – spiega di Leo – che l’erogazione della anticipazione sino al 30% dell’importo dell’appalto non è automatica, ma deve essere richiesta dalla amministrazione comunale, corredandola con una attestazione firmata digitalmente che dichiari l’esistenza di una effettiva esigenza di liquidità necessaria per assicurare i pagamenti in favore dei soggetti attuatori. Alla luce della situazione, risulta perlomeno poco chiaro come sia stato possibile disporre tali attestazioni, che quindi mi premurerò di visionare. Insomma il quadro è allarmante, se pensiamo che questo soldi evidentemente elargiti con troppa  facilità, a breve dovranno essere restituiti se i lavori non finiranno secondo le scadenze indicate del 2026,  e in tutta sincerità non mi sembra possibile che  possano essere rispettate alla luce dello stato delle opere e posto che siamo a pochi giorni  dal 2025».

«Se ciò dovesse malauguratamente accadere, il bilancio comunale affronterà un potenziale dissesto e sia ben chiaro che la responsabilità sarà esclusivamente da addebitarsi alla  sciagurata amministrazione che attualmente lo sta cagionando e non alla prossima consiliatura che erediterà questo eventuale bubbone finanziario e probabili contenziosi. Credo che questo mio grido di dolore , affidato alla stampa anche per le verifiche del caso,  sia utile per la cittadinanza affinchè quest’ultima conosca per tempo la situazione finanziaria verso cui stiamo potenzialmente precipitando e le responsabilità amministrative, dirigenziali e politiche siano sin da ora ben chiare».