Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’ex consigliera comunale tranese Maria Grazia Cinquepalmi:

«Altro che Città inclusiva. A Trani si fanno classifiche tra chi ha bisogno e chi ha più bisogno. Una guerra tra poveri che mette i brividi. Soprattutto perché si gioca sulla pelle (e sulle necessità) di bambini speciali.
E’ inaccettabile la riduzione delle ore di sostegno per i bambini con disabilità comunicata dai nostri amministratori agli Istituti scolastici per mancanza di risorse.
L’Amministrazione toglie gli educatori nella scuola ai bambini con disabilità di media gravità e agli alunni con gravi disabilità che hanno presentato la domanda dopo la scadenza del termine.
Una decisione gravemente penalizzante che costringerà alcuni bambini a restare a scuola da soli senza svolgere attività didattica oppure saranno costretti ad andare a casa.
Da qualche anno la città di Trani si è resa promotrice di numerose iniziative a favore dei ragazzi che non chiedono altro se non avere una vita con le stesse opportunità dei loro coetanei.
A tal proposito le Istituzioni locali hanno preso coscienza di queste necessità speciali e hanno collaborato per rendere la città accogliente, dando vita ad una rete di servizi denominata Trani Autism Friendly.
Peccato però che in città non tutti i diversamente abili godono dello stesso rispetto, per esempio, il diritto all’istruzione che è un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito, quest’anno rischia di non essere garantito.
Duole constatare che la nostra amministrazione sono anni che assegna risorse economiche a vantaggio dei progetti rivolti agli autistici dimenticando gran parte dei diversamente abili che vivono nella nostra città.
Le somme impiegate in questi anni per il progetto Autism Friendly sono le seguenti: anno 2019 € 8.000,00, anno 2021 € 12.900,00, anno 2022 € 24.080,00, anno 2023 € 34.000,00, anno 2024 € 10.000,00 per un totale di circa € 100 mila euro.
Un Comune che sbandiera la promozione di attività che favoriscano l’inserimento e l’integrazione dei giovani con bisogni speciali derivanti dalla diagnosi della sindrome dello spettro autistico attraverso l’attuazione di progetti volti alla promozione del benessere e della qualità della vita, attraverso un contesto più ampio di inclusione sociale che ad oggi ha liquidato circa 100 mila euro, non può rimanere cieco e sordo alle esigenze della restante parte di alunni diversamente abili della Città adducendo pretestuose motivazioni come la mancanza di risorse economiche.
Le posizioni degli alunni diversamente abili devono sempre prevalere sulle esigenze di natura finanziaria».