Espressione, tra le ultime rimaste, del nobile ed elegante arredo urbano tranese. Baluardo di bellezza e funzionalità nei servizi, a vario titolo ( rinfrescante, dissetante o per rifornimento bottiglie per casa). Eccole, le ultime fontanelle tranesi risalenti ad un periodo di costruzione che va da fine 800 ai primi del 900. A fronte di brutture imperanti e sempre più diffuse in Città, il destino della contemporaneità non poteva non abbattersi su di loro, ultime testimoni della Bellezza tranese in via d’estinzione.

Di funzionare, a fasi alterne, funzionano, anche se la prima ad essere andata fuori uso è stata quella di Colonna. Infatti era uno dei pochi servizi gratuiti associati alla vicina spiaggia libera ( in più c’è la rampa per sosta dei disabili). E giustamente poiché in questi anni sono state annunciate le spiagge libere con servizi, pareva brutto che se ne offrisse effettivamente uno, almeno uno, con una fontanella, anche per una questione igienica. Niente. La prima fuori uso è proprio lei. Non sia mai che se i bagnanti si fossero dissetati con l’acqua gratis della fontanella “boicottata”, mai più riparata, avrebbero rinunciato a prendere da bere dai locali intorno. Ma tant’è.
Andiamo avanti: la fontanella di piazza Dante, pur funzionante, risulta allagata tutt’intorno.

La fontanella di piazza Albanese, pur funzionante manca della parte superiore, che viene incivilmente ed ignobilmente utilizzata come mini pattumiera ed inoltre, per via dell’usura, presenta una pavimentazione sottostante molto scivolosa ( tra un po’ compariranno i famosi muschi e licheni che studiavamo alle medie) quindi risulta pericolosa per la sicurezza. Stesso discorso per quella di corso Regina Elena, che in più presenta un flusso irregolare.

Ed il gran finale arriva per la fontanella di via Cappuccini. Una volta rotto il rubinetto, qualcuno ha pensato bene d’installarne uno, bruttissimo ed ultramoderno, da bagno di servizio dal quale fuoriesce un gettito d’acqua a spruzzo. È di fatto inutilizzabile, tranne che per una rinfrescata stile cani che sbattono la testa a destra e sinistra velocemente sotto quello spruzzo. In una metamorfosi finale degna di chi ha ridotto in quello stato le nostre amate fontanelle. Appello agli Uffici tranesi e/ o all’Acquedotto pugliese: che facciamo, interveniamo?

Ps: per il ripristino della luce presso il casello di via Corato mi ero rivolto con fiducia ai neoeletti consiglieri provinciali Cuna e Di Leo: niente di fatto e prima, giusta, delusione, per via della fiducia accordata.Nulla è cambiato e già rimpiango l’ex consigliere Tommaso Laurora che ad una nostra prima segnalazione, poco più di un anno fa, intervenne in modo sollecito per il ripristino dell’illuminazione in quel punto delicato, ora tornata a mancare. Anche sul fronte Provincia siamo in fase di regressione.

(Si ringrazia per la collaborazione Leonardo Mazzilli)