Qualche giorno fa avevo scritto che il prossimo sarebbe stato probabilmente l’anno più difficile per tutti i tipi di oppositori dell’attuale amministrazione di “centro- destra- sinistra”.
La moltiplicazione di opere e cantieri che verranno avviati, virtualmente o concretamente, solo sulla carta o con cazzuola e cemento ( verde sempre più ridotto al lumicino), rischiano di mettere in difficoltà il consigliere comunale di opposizione, il “movimentista”

d’opposizione, lo scagnozzo d’opposizione, il facebocchiano d’opposizione, giù giù, fino al più fesso, innocuo o finto oppositore. Il fiume magmatico di video, articoli e comunicati che sta per abbattersi sulla Trani che si ri- prepara a votare tra un po’ di mesi, spero spiazzi solo gli oppositori opportunisti che hanno in mente un solo pensiero: ritornare o arrivare per la prima volta al Potere, sedendosi ai tavoli di maggioranza per spartire poltrone, elemosina, visibilità, inviti da Roberto Straniero, contributi, favori, posti in cda, senza pensare al bene di Trani. Ovvero ci penseranno fino ad un minuto dopo l’esito delle prossime elezioni. Spero che i cittadini comuni, la massa che alla fine è decisiva e non ha aderenze o appartenenza politica, o comunque filiazioni carsiche, nascoste, pure con parentele a volte, non perda di vista i veri e vari problemi di Trani: dalla piramide, con giunte assessorili paurosamente improduttive, senza che nessuno abbia chiesto un conto, un resoconto agli assessori fantasma, ma pronti ad intascare il lauto compenso (sono i primi da cacciare a calci nell’urna), fino alla base delle piaghe tranesi : commercianti e giovani lasciati in balia del loro destino, senza uno straccio di politiche culturali ed economiche, dedicate al lavoro ed ai giovani; senza una strategia di recupero del verde e dell’arredo urbano (provvedimenti che sarebbero stati “de sinistra”, invece messi sotto i piedi) mortificati fino all’umiliazione per una città gioiello come Trani, una città d’arte non certo mertivole solo di qualche servizio tv (lauto) a pagamento o di qualche drone sorvolante per le solite immagini standard ed ormai manieristiche; lontane da uno “studio” della città nei dettagli umani ed archittettonici (si prenda esempio da un’artista stile Letizia Battaglia, tanto per fare un nome).

I cittadini comuni che non hanno nulla da chiedere o aspettarsi dalla politica non dimenticheranno che la Sanità tranese è stata azzerata senza che manco un cacchio di politico, di destra ieri, di sinistra oggi ( parametri distintivi ormai decaduti specie su questo capitolo) abbia mosso un dito. Non dimenticheranno che non è stato pianificato un piano parcheggi e costiero di cui potessero beneficiare sia i commercianti che i comuni cittadini (sempre loro, i più penalizzati, e che a maggior ragione non dovrebbero dimenticare, poiché gli affiliati alla politica un ritorno lo avranno sempre, specie quelli che giocano a Bari e Napoli per poi buttarsi sul carro più propizio).

No, stavolta, al netto della feccia pur manovrabile con Peroni e buste della spesa, i cittadini come si deve non potranno dimenticare le malefatte politiche di una Seconda Repubblica tranese che ne ha inflitto colpi mortali alla Città. Da destra e da sinistra. Dai parassiti visibili e da quelli nascosti. In un anno bisogna individuare una classe politica completamente nuova dalla quale Trani possa resettare e ripartire. No a voltagabbana ed opportunisti dell’ultima ora. No assessori parassiti. No politici che prendono ordini dall’alto o da viceré di partito di quarta serie.