Giovedì 4 gennaio ore 19;30 presso Palazzo delle Arti Beltrani Loreta Minutilli, intervistata da Carla Petrocelli, presenta il suo ultimo romanzo “Le tessitrici. Mitologia dell’informatica”. Evento dell’Archeoclub sede di Trani “Antonio Piccinni”, a cura della presidente Anna Maria Minutilli, in collaborazione con l’Università di Bari “Aldo Moro”, Accademia di Belle Arti di Foggia ed Assessorato alle Culture città di Trani

Attraverso la narrazione intrecciata delle donne che hanno inventato la programmazione e dei miti sulla tessitura, prende forma una mitologia dell’informatica, in cui, le vite dimenticate delle programmatrici del passato vengono sfilate e disfatte perché, passando sotto la lente del mito, possano raccontare qualcosa sul futuro. Che legame c’è tra Ada Lovelace, la geniale matematica figlia di Lord Byron, e la metamorfosi di Aracne trasformata in ragno da Atena? O tra le Supplici di Eschilo e le sei donne che hanno programmato l’ENIAC, il primo computer della storia? Tutto ha inizio da un telaio: i miti delle donne greche che usano l’arte della tessitura per trovare soluzioni a problemi scomodi, ma anche la storia dell’informatica e l’invenzione dei primi computer, il cui funzionamento fu ispirato al meccanismo a schede perforate del telaio Jacquard.
Loreta Minutilli, giovane scrittrice pugliese, (biscegliese con origini tranesi) è stata fra i cinque finalisti con il suo racconto L’universo accanto, del premio Campiello Giovani 2015. Il suo romanzo Elena di Sparta, tradotto in diverse lingue, è stato finalista alla XXXI edizione del premio Calvino e premiato nella sezione narrativa del premio letterario internazionale “Città di Como”, come miglior romanzo storico italiano, appena quattordicenne fu insignita del Premio Proust sezione racconti. Per la Nave di Teseo pubblica Quello che chiamiamo amore, in cui parla dei complessi rapporti che regolano una lunga relazione uomo-donna da un punto di vista maschile, il male gaze. Laureata in astrofisica e cosmologia ha conseguito un Master in Comunicazione della scienza presso l’Università di Padova, si occupa di progetti educativi e comunicazione scientifica, collabora con la casa editrice Zanichelli ed è fondatrice di una rivista letteraria giovane e dinamica ma con echi evocativi della rivista tedesca Simplicissimus, Il rifugio dell’Ircocervo.

Colloquia con l’autrice Carla Petrocelli, docente di Storia della rivoluzione digitale presso l’Università di Bari. Studiosa del pensiero scientifico moderno, specializzata nell’evoluzione del calcolo automatico focus del suo percorso di ricerca il rapporto tra uomo e tecnologia e le sue ripercussioni antropologiche. Autrice di numerosi contributi scientifici dedicati alla storia dei linguaggi di programmazione e ai protagonisti dell’informatica. Uno fra tutti Il computer è donna. Eroine geniali e visionarie che hanno fatto la storia dell’informatica.

Concluderà l’evento la presentazione della mostra della professoressa Laura Scaringi di Fiber Art, movimento artistico del ‘900, che ha conosciuto una decisiva evoluzione grazie ai moti femministi per cui le donne, che si erano sentite fino a quel momento relegate alla sfera domestica e alla tessitura, furono riconsiderate dalle artiste in una occasione ideale per riutilizzare le fibre tessili a fine creativo ed esprimere dissenso verso la condizione di lavoro femminile. Molti di quelli che sono considerati i nomi di punta della fiber art sono donne.
La professoressa Laura Scaringi, artista e docente di Plastica ornamentale presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, specialista nell’ambito della grafica pubblicitaria ed editoriale e nel settore del design tessile. Collabora e partecipa in diversi eventi nazionali ed internazionali d’arte contemporanea. Nel suo lavoro si avvicendano in varie declinazioni il collage, la grafica, la fotografia e due materiali contigui per tecnologie e spazialità, la carta e il tessuto, operando attraverso il recupero e l’assemblaggio in un processo di ri-costruzione della forma. In seguito, l’esperienza con la moda, stimola il confronto e la relazione tra arte, corpo e abito, determinando ulteriori indagini e sperimentazioni artistiche nel settore.

Un evento tutto al femminile con i saluti istituzionali dell’Assessore alle Cultura ed alle pari opportunità Lucia De Mari che mira a scardinare, attraverso vivaci e competenti, interventi luoghi comuni radicati e sedimentati.