Sarà eseguita nelle prossime ore, nell’istituto di medicina legale del Policlinico, l’autopsia sul corpo di Arcangelo Sifo, l’operaio edile di 53 anni deceduto nella mattinata di venerdì a Trani sull’impalcatura montata all’esterno di una palazzina di via Fiume. È quanto disposto dalla Procura della repubblica tranese allo scopo di chiarire le cause della morte del lavoratore, residente a Palo del Colle: è molto probabile, comunque, che l’uomo sia stato colpito da un infarto come trapelato nei momenti successivi alla tragedia sulla base dei sopralluoghi compiuti dai funzionari dello Spesal Asl Bat. I magistrati hanno aperto un fascicolo d’inchiesta su quanto accaduto mentre i Carabinieri della Compagnia di Trani hanno posto sotto sequestro una porzione del cantiere nel quale erano in corso interventi di ristrutturazione delle facciate.

I soccorsi prestati a Sifo prima dai colleghi e poi dagli operatori sanitari del 118 si sono rivelati inutili: non si è potuto far altro che prendere atto dell’avvenuto decesso del 53enne.

«Un’ulteriore morte dovuta a cause di lavoro che poteva essere tranquillamente evitata». Così Mimmo Cognetti, segretario cittadino di Trani del sindacato Uil, ha commentato quanto accaduto, rilanciando il tema dell’estensione, anche per il comparto dell’edilizia, delle disposizioni sul blocco delle attività lavorative in caso di temperature particolarmente elevate fra le 11:30 e le 16:30. Da qui l’appello al Governo affinchè siano adottati provvedimenti specifici per salvaguardare, a scopo precauzionale, la salute di chi svolge mestieri usuranti.