«In mezzo secolo abbiamo tesserato 14.000 persone. Per me questo è il risultato più bello, oltre i titoli e i fasti del passato. Oggi non abbiamo più la struttura per ripetere quelle imprese, ma tanti bravi tecnici per fare crescere I bambini, che sono la fonte primaria di tutto».

Così Sebastiano Chieppa, presidente dell’Aquila azzurra Trani, a margine della «Festa del volley pugliese», che sabato scorso a Conversano ha premiato le eccellenze del territorio e visto la sua società omaggiata due volte: la prima con un riconoscimento alla longevità del club, fondato nel 1974 e che quindi è entrato nel 50mo anno di attività; la seconda con il premio alla carriera proprio al suo massimo dirigente, quel Sebastiano Chieppa cui tuttora il volley pugliese, compreso il commissario tecnico della Nazionale Fefe’ De Giorgi, si inchina reverente per quanto abbia dato in questi dieci lustri.

Non è un caso che Giuseppe Manfredi, il presidente federale campione del mondo, che mai dimentica la sua Puglia ed il valore del movimento pallavolistico regionale, parli dell’Aquila azzurra come di un modello tuttora da emulare: «Io ho seguito tutta l’evoluzione dell’Aquila azzurra dalle origini, alla serie A1, ai più recenti successi. La campionessa del mondo Vania Mello e tante altre ragazze fortissime sono venute fuori proprio dall’Aquila azzurra. Questa società in mezzo secolo ha costruito un nome ed una storia, che sono però anche e soprattutto quelli di Sebastiano Chieppa, persona che ha dedicato davvero la vita in maniera incondizionata alla pallavolo, facendola così come la si intendeva tanti anni fa e, come credo, dovremmo ricominciare a riproporla ai giovani di oggi».

Quando Chieppa ha ricevuto il premio alla carriera e preso la parola per ringraziare tutti, nella sala della manifestazione è calato uno spontaneo e rispettoso silenzio, riconoscimento plastico ai meriti di un dirigente decano della pallavolo e, con lui, a tante persone che hanno fatto la storia dell’Aquila azzurra: il campionato di C del 1990 dominato vincendo tutte le partite 3-0; la promozione in A1 del 1994; il triplete del 2009 con Coppa Italia, promozione in B1 e Coppa disciplina.

Oggi i tempi sono cambiati, la prima squadra gioca in terza divisione, ma la società collabora con la Nelly Barletta e lavora duro sui vivai. «Mi aspetto molto di più da famiglie, scuole e istituzioni, ma ci crediamo ed il progetto di rilancio va avanti», assicura un Chieppa certo del fatto che l’eredità dell’Aquila azzurra sia un patrimonio monumentale da non disperdere.