Torna con l’autunno un’altra rubrica alla quale molti lettori sono stati affezionati sin dal primo momento, sin dalla prima pubblicazione.

In questo nuovo ciclo de La Trani di una volta vorrei più che altro parlare di opportunità tramontate un po’ per il tempo che passa, un po’ per quel processo di regressione, d’involuzione che la nostra città sta vivendo da svariati anni.

Con la fine del teatro a Trani, la fine del cinema inteso come sala cinematografica, ed anche per colpa del tempo che passa inesorabilmente, ci ritroviamo a sentire la mancanza delle commedie in vernacolo di Enzo Guacci, ex dipendente Amet, ora in pensione e che fino a qualche anno fa, si è dilettato e ci ha dilettato, col teatro amatoriale in vernacolo. Ci sono ancora in circolazione dvd o videocassette ( ormai reperti archeologici, questi ultimi mezzi) delle sue commedie. Sempre esilaranti e brillanti nella loro semplicità, nel non avere nulla a pretendere se non un paio d’ore di sana spensieratezza. Ci manca la platea piena e che ride quasi in coro, specie quella del cinema teatro Impero. Ci manca l’apertura del sipario ed i primi personaggi che introducevano la messinscena, per poi arrivare all’ingresso di Enzo. Ci manca pure Rino Franco, partner di Enzo in tante gag e commedie. Lui ci ha lasciato qualche anno fa. Che nostaglia di quella innocua mondanità di provincia che si “esibiva” nelle serate da tutto esaurito per le commedie di Enzo Guacci.

Ricordo quelle tipologie di personaggi che le caratterizzavano: il prete astuto, la zitella inacidita, la suocera losca, il marito ingenuo che non sa mai nulla delle traversie della famiglia, il playboy, il “doppiogiochista”, l’amante sguaiata, la vicina pettegola e tanti altri. Coi suoi tipi fissi, discendenti dei progenitori Plauto e Goldoni, ecco la passerella di quei personaggi autentici, in cui rivedevamo uno spaccato della nostra Trani. Ci mancano le commedie di Enzo Guacci. Mi sono tornate in mente in questi giorni di prime piogge e primi freddi, che coincidevano coi primi spettacoli teatrali, prima delle kermesse natalizie.