Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Antonio Carrabba, presidente Oikos:

«L’associazione Oikos ha depositato le osservazioni alla delibera di c.c. del “Programma di riqualificazione e rigenerazione territoriale nell’ambito costiero ricadente in Contrada Matinelle nel Comune di Trani e contestuale apposizione del vincolo preordinato all’esproprio per l’approvazione dello studio di fattibilità tecnico economico del
progetto di opera pubblica in variante al PUG.”

La motivazione che ci ha spinto alla presentazione delle osservazioni ad un programma che sulla carta sembra riqualificare e rigenerare – termini oggi molto in voga – è l’aver riscontrato che la delibera presenta errori di natura procedurale e il progetto forti carenze e scelte progettuali discutibili.

Chiediamo che l’area che va dalle Matinelle all’ex istituto Psicopedagogico, passando per l’affascinante zona delle Conche, resti quello che è, un’area ancora selvaggia dalla forte valenza naturalistica e geologica.

Si riportano qui di seguito alcune note sintetiche sulle osservazioni presentate:
1) Dal confronto tra i documenti minimi previsti dal codice appalti e dal suo regolamento e i documenti allegati alla delibera appare evidente che la norma non è soddisfatta. Mancano diversi elaborati grafici e descrittivi importantissimi, soprattutto ai fini della tutela ambientale;
2) Lo studio di fattibilità è lo studio preliminare e rappresenta una delle fasi più importanti di tutto il processo progettuale. Le fasi successive devono solo entrare nel dettaglio. E’ importante predisporre uno studio di fattibilità fatto bene, che individui tutte le alternative sensatamente e validamente percorribili.;
3) Il processo progettuale è in questo caso del tutto carente, non rispondente alla norma. Il progetto è in realtà un copia incolla di soluzioni tecniche proposte in altre parti del mondo, senza alcuna attinenza con la situazione dei luoghi;
4) In base al Piano per l’Assetto Idrogeologico l’intero intervento progettuale ricade in ‘Area a Pericolosità Geomorfologica PG3 e PG2’. Per gli interventi progettuali ricadenti nelle predette aree è indispensabile condurre uno Studio di Compatibilità Geologico e Geotecnico ed il conseguente ‘Parere dell’Autorità di Bacino’;
5) Non risulta dalla documentazione allegata alla delibera alcuna trasmissione alla Soprintendenza ai sensi dell’art. 25 d.lgs. 50/2016;
6) il progetto va sottoposto alla procedura di Vas. Devono essere applicati i commi 1 e 2 dell’art. 3 della legge regionale 44/2012;
7) Il Pug non risulta adeguato al PPTR e sono rappresentate quali aree edificabili anche le aree ricadenti ad esempio nel comparto Cp/29, quando tale comparto è in realtà quasi interamente inedificabile perché ricadente nella fascia dei 300 metri;
8) L’idea progettuale è stata cartografata sulla mappa catastale. Occorre sovrapporre l’ortofotografia aggiornata al fine di rappresentare la situazione reale attuale, con gli immobili e le sistemazioni esterne pertinenziali effettivamente presenti, compreso ciò che è stato realizzato abusivamente e di cui gli elaborati progettuali non sembrano aver tenuto conto;
9) Il sito è meritevole di tutela ambientale unitamente ad un’azione concreta di lotta all’abusivismo. I fenomeni di erosione della falesia e di ingressione della linea di costa già accertati dalla documentazione P.A.I. dell’Autorità di Bacino sono solo in parte di origine naturale e dovuti al moto ondoso, ma risultano palesemente aggravati dalla pressione antropica che risulterà incrementata dall’intervento progettuale in esame. Eventuali interventi devono essere rivolti alla salvaguardia e al rispetto dei luoghi di notevole interesse per la geodiversità e per la presenza di tracce di impronte di dinosauri ed archeologiche che non possono scomparire o essere occultate con interventi finalizzati alla fruibilità del mare a tutti i costi.
10) L’intervento previsto nell’area delle Conche, pur essendo una mera idea progettuale non riportata graficamente, né descritta puntualmente, è troppo invasivo. Un anfiteatro in un’area naturalistica dove in primavera crescono orchidee selvatiche? Realizzato con quali materiali, poi? Che dire poi delle pedane per l’accesso al mare? Sparirebbe dalla vista l’elemento caratterizzante della zona, le conche appunto.
11) In generale la falesia deve rimanere oggetto di studio da parte degli esperti e di chi intende ammirarla in tutta la sua varietà e unicità sotto il profilo geologico. Quello è e dovrebbe restare il sentiero trekking delle falesie Trani-Bisceglie, senza inutili aggiunte artificiose. Basterebbe limitare l’intervento alla demolizione delle costruzioni abusive che tolgono visuali, espropriare le strade del Pug ora chiuse da accessi privati e incrementare la naturalizzazione con l’inserimento della macchia mediterranea, studiando con esperti in
materia la salvaguardia della falesia nel rispetto della sua geodiversità.

Non serve altro».