Le dimissioni del fedelissimo Nacci, a capo di Amiu, lo hanno lasciato impassibile. L’elezione in Provincia di Tommaso Laurora i (ex nemico, che sembra ora tornato a tutti gli effetti nell’ovile del csx) servita a qualcuno della maggioranza per fargli “buh” (hanno votato Laurora invece di altri più organici alla maggioranza) non lo ha scalfito. Qualcuno pensava di fare un dispetto a Bottaro e co, per poi dire che erano stati eletti più consiglieri dell’opposizione che della maggioranza, senza pensare che Tommaso ora, dopo la stessa elezione ha di fatto completato quella “riassimilazione” piena al csx al quale ha sempre detto di appartenere. Ed ora sarà più allineato di prima, immaginiamo, visto che la nomina lo rende fiero e gli permette di fare un altro passetto avanti nella personale carriera politica. In ultimo, il recente azzeramento. Mi sembra più un optional politico, un piccolo bonus che Bottaro si gioca senza rischiare nulla perché, a differenza che in passato, in situazioni come queste, nessun consigliere può pensare di essere decisivo e quindi di fare ricatti, dinanzi alla scacchiera personale e generale, pubblica e privata di una Giunta che sembra essere perfino superflua.

Ecco il punto: il percorso personale di Bottaro lo ha portato ad un consolidamento personale, appunto, e dei suoi fedelissimi, molto forte. Le scelte scadenti dell’ultima giunta hanno fatto male solo alla Città. Non a lui, che appare pure più consolidato, paradossalmente. Se è così forte però, lo dimostri a tutti gli effetti tagliando personalmente i rami secchi di questa giunta, magari trovando insieme ai partiti dei nomi nuovi per tutta la Giunta. Con persone capaci e dalle ampie visioni, pronte ad una vera programmazione. Dopo tanto consolidamento personale, pensi pure a quello della Città ora finalmente. È una richiesta che faccio pure al suo Vice, Fabrizio Ferrante, che da un innalzamento del livello politico e con la cacciata di capricciosi o rami secchi o poco produttivi, tra gli assessori, può solo trarre profitto in chiave futura. Se Ferrante vuole fare il definitivo salto di qualità e studiare da piccolo De Caro (ne avrebbe i mezzi) deve darsi da fare fin da ora contribuendo a tagliare e sfrondare gli attuali rami secchi e o nodosi. La Città saprà cogliere gesti politici del genere.