C’era una volta una pasticceria storica nel cuore di Trani, nei pressi di piazza Libertà. Due, tre scalini di discesa, ed eri subito all’interno di un luogo piacevolissimo, raccolto, non luminoso ma illuminato dalla lucentezza delle paste a crema. Il signor Giacomo, sempre presente e sobrio nei rapporti coi clienti, gestiva insieme ai fratelli e spesso anche con la presenza di sua moglie, questa pasticceria che era la tappa obbligata dei buongustai degli anni 50, 60 e 70.

Le serate di San Nicola erano un sogno: tra l’orchestra montata in piazza Libertà con bande e cantanti lirici ed i tavolini del bar Ceci sistemati fin sul marciapiedi dell’entrata laterale di San Francesco. Ecco il vero e storico salotto di Trani: ora questa etichetta è un po’ inflazionata per ogni assembramento di tavolini e apericena (termine tremendo), dehors e tendoni.
Altro che. Il vero salotto di Trani era quello. L’atmosfera all’esterno e all’interno del locale era sempre accogliente: ogni componente del personale, compresi gli altri fratelli di Giacomo, aveva una sua mansione: chi alla caffetteria, chi ai gelati, chi alla pasticceria. Ho un ricordo indelebile della “cassatina gelato” monoporzione gustata col cucchiaino dai contorni quadrati, adatto all’occorrenza, per spezzettare un po’ alla volta, il prezioso e prelibato dolciume. A me faceva l’effetto che la madeleine faceva su Marcel Proust…