Trani si è incattivita per tante ragioni. E questo specchio in cui si guarda la nostra città ha sempre più riflessi, sempre più sfaccettature.

Vi è piaciuto idolatrare Facebook? Vi è piaciuto metterlo al centro di ogni passaggio della vostra vita o come filtro di ogni vostro pensiero? E allora avete accettato di entrare in quel meccanismo che stritola chiunque, pronto ad attivarsi ad ogni movimento del corpo e della mente di chi voglia esprimersi.

È piaciuto a molti giornalisti fare un pezzo basato su ogni post, anche banale, sgrammaticato, insignificante, puerile di ogni politico o rappresentate di lista di ogni partitino? E allora, lo dico anche ai politici che non si sono mai opposti a tale esercizio scadente della professione, tenetevi il post sputtanatorio, solo per certe notizie (ma forse ne mancano pure alcune) scritto dal falso profilo che è circolato in questi giorni ovunque. Mi spiego: 20 o 30 anni fa molte di quelle cose scritte, anche se ce ne fosse stata la possibilità, nessuno si sarebbe sognato di esporle pubblicamente (alla mercé di chi non può valutare cosa è vero e cosa è falso) ma avrebbe passato tutto in gran segreto ad un magistrato serio, che poi avrebbe valutato il tutto.
Trani in questo momento mi ricorda quegli ammalati che vivono una condizione di tale spossatezza, dolore, disagio che ad ogni minima sollecitazione da parte di parenti o amici, si rivolta dall’altra parte del letto, gira la testa, impreca, non vuole nulla, perché tutto sembra disturbarla.

Dopo i tanti tradimenti e delusioni di politici mascherati da benefattori, puttanieri mascherati da filantropi, arriviste mascherate da crocerossine, rappresentanti di associazioni e società varie finiti a fare gli imbonitori per strappare obolo ed elemosina, giornalisti finiti a fare i becchini infami pronti ad esultare se c’è l’incidente col morto perché fa fare tanti clik (ebbene sì ho visto anche questo), è normale che la gente sia incattivita e reagisca nello stesso modo (male) dinanzi all’ennesima furbata del politicante o dei suoi amici o dinanzi ad innocenti ed innocue proposte ed immagini come l’opera Man in piazza, la barca dell’oligarca, la mongolfiera con la fune, il post pietoso del politico che non si rassegna al ritiro e spera di tornare in auge o del politico ancora in auge ma che non ha mantenuto nemmeno una promessa e spera sempre di fregare il prossimo con l’ultimo anno di governo e la campagna elettorale a seguire.

Se poi ci aggiungiamo il peso di una condizione umana comunque fiaccata da Covid, Dad, gente che non arriva alla fine del mese, gente che sta nei partiti ma non conta un tubo perché decidono in due o tre, gente che non comanda nemmeno a casa propria sui figli, ecco che il quadro della Trani (e dell’Italia) incattivita è compiuto e completo.