Barba e Capelli: Il consigliere “Bocca della Verità” e gli impicci della spartizione bottariana

di Giovanni Ronco

 

Sembrava tutto ben oleato e liscio il sistema da adottare per le spartizioni delle poltrone all’indomani della larga vittoria bottariana. Sembrava. Ma l’ultima riunione di sabato ha fatto già sorgere i primi inghippi, mugugni dei vincenti (c’è chi già schiacciava la testa dei vinti, maramaldeggiando senza pietà, dicendo che mugugnavano solo loro, i vinti), malumori tra lor signori mai sazi.

E certo che una doppia dozzina di poltrone fanno gola e la famelicita’ dei vincenti, che aumenta come l’appetito (l’appetito vien mangiando), porta i riuniti a guardarsi già in cagnesco. C’è chi aspettava la presidenza Amet e rischia di doversi accontentare di un assessorato, c’è chi sentiva di avere in mano la presidenza Stp, ed invece rischia di racimolare un misero revisore. Già scrivemmo in anticipo su tutti che il PD tranese, forte nei voti ma nei 5 anni passati mai motore dell’amministrazione, mai traino, anzi collettore di divisioni e mancati voti al bilancio in consiglio, vorrebbe giocarsi l’asso pigliatutto, a titolo politico debole, visto il recente passato, ed a discapito dei cosiddetti pesci piccoli, che saranno pure tali ma non vogliono fare di certo la figura dei fessi.

Anche perché, disseminati tra i pesci piccoli, ci sarebbero vecchi volponi per nulla disposti alla sodomia piddina. Nel solito nulla della prima riunione dei vincenti, cadenzata dal “questo a me, questo a te”, per fortuna c’è il nuovo consigliere vernacoliere, che ci sarà grandi gioie, nuova Bocca della Verità, che prendendo la parola esordiva: “Scusat’, poss’ dic’ na’ cosa? Ma pcche’ invec’ de ste’ a ragiune’, nun ce spartim’ tutt’ mo’ e c spcciam’ subt’!”. Immagino che il segretario della suddetta elevata riunione, Franco Cuna, l’Immortale, come il Ciro di Gomorra, abbia avuto difficoltà a verbalizzare, ma credo fosse il passaggio saliente del consorzio dei bottariani.

La bocca della verità deve essersi azionata dopo che dinanzi alla solita impasse da maggioranza famelica, si è deciso di rinviare tutto a domani, mercoledì, alla presenza del sindaco, re delle Sue Sicilie (non è un refuso) che metterà (forse) fine alla disputa, inserendo anche le nomine a suo nome, oltre a zittire i famelici con un osso a testa. Che dal giorno dopo per alcuni già non basterà (vedi scorsi 5 anni).