In data odierna, il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Trani ha effettuato un sequestro di datteri di mare (Lithophaga Lithophaga) al termine di un’ampia attività investigativa che ha portato, nelle ultime 3 settimane, a ben 2 sequestri per un totale di kg. 7 circa di prodotto ittico rinveniente dalla pesca illegale.

I militari hanno sorpreso, in due circostanze, due soggetti che avevano appena sbarcato i datteri procedendo pertanto al sequestro penale del prodotto e degli attrezzi serviti per la realizzazione dell’illecito deferendo i soggetti all’Autorità Giudiziaria. Mentre per il prodotto ittico (deperibile) si è provveduto al rigetto in mare previa distruzione innanzi ai trasgressori, gli attrezzi rimangono in custodia giudiziaria presso gli Uffici.

La pesca del dattero di mare – vietata in Italia dal 1998 – è molto invasiva, dal momento che per l’estrazione di piccole quantità di questo mollusco è necessario distruggere ampi tratti di fondale roccioso con l’utilizzo di martelli e pinze, compromettendo irreparabilmente l’habitat marino delle zone costiere, considerato che il mollusco si insedia all’interno di rocce calcaree corrodendole con secrezioni acide e la sua crescita è estremamente lenta, tanto da impiegare tra i 15 e 35 anni per raggiungere i 5 cm.

Negli ultimi tempi si è registrato in tutto il Circondario marittimo di Barletta un aumento del fenomeno della vendita illegale di tale prodotto ittico, spesso asservito a giri malavitosi e condotto da soggetti con diversi precedenti penali, anche di altro genere. Resta alta l’attenzione per il contrasto di reati che non solo portano elevati profitti (il dattero di mare viene venduto anche a 50€/kg) ma comportano elevatissimi danni all’ecosistema marino, con ripercussioni anche sulla pesca di altre specie ittiche limitandone la riproduzione, nonché sul ciclo ambientale marino.