«L’importante è partecipare, e magari arrivare nella classifica dei primi 10»: l’obbiettivo è comunque quello di vincere, anche se sarà dura. Ma la vittoria del territorio, del “Convivio delle Culture”, è comunque assicurata dopo la presentazione ufficiale della candidatura di Trani a Capitale della Cultura 2021: sotto gli archi delle sale di Palazzo Beltrani questa mattina sono stati il sindaco Amedeo Bottaro ed il presidente della provincia Bernardo Lodispoto ad illustrare il progetto che parla di “convivenza, festosità, accoglienza e devozione”, quattro parole chiave da declinare nella documentazione che da oggi, con l’aiuto dei cittadini e delle associazioni che vorranno collaborare, si andrà a concepire per la consegna finale insieme alle altre 44 città candidate. Termine per la presentazione di proposte è giovedì 20 febbraio, e per richieste e informazioni ci si può collegare con il sito trani.smartduc.it

Infatti è proprio il Distretto urbano per il Commercio ad avere il compito di creare e mettere insieme “la documentazione” da proporre, attraverso una squadra di esperti composta da Francesco Caldarola di Trani, Agostino Ciciriello di Andria e Carmela Sfregola di Barletta. Bisogna puntare sul “sapere aperto a tutti, sul comunicare le culture, tante e diverse presenti sul territorio” ha detto il sindaco presentando i 4 temi alla base del progetto, con il comune denominatore del “convivio delle culture, convivio delle differenze”, un po’ Dante, un po’ Federico II, un po’ don Tonino Bello. I tre sono infatti spesso citati a sostegno del progetto di base, che ha appunto per tema “Convivio di Culture, Convivio di differenze”.

Il presidente della Bat, Lodispoto, ha riassunto l’iter che ha portato l’ente provinciale a dare pieno sostegno a questa candidatura assolutamente condivisa, e all’importanza del ruolo della provincia per dare “la giusta visibilità all’intero territorio”, preannunciando anche che lo stesso ente sosterrà la candidatura di Canne della Battaglia a patrimonio dell’Unesco. Bottaro ha rivolto un appello anche alle forze imprenditoriali della città e del territorio, alla loro forza economica che potrebbe affiancare questo progetto, sottolineando che l’ipotesi della candidatura di Trani a Capitale italiana della Cultura “era nata già nel 2016, poco dopo l’insediamento di questa amministrazione – ha detto – ed è da allora che stiamo studiando i passi ed i dossier che hanno portato alle proclamazioni di Matera e di Parma, andando proprio a lezione…di candidatura. Sarà una bella competizione e comunque la città ed il territori ne usciranno vincenti”.

Le priorità di cui terrà conto la commissione sono in ogni caso la destagionalizzazione dei flussi turistici, l’imprenditorialità del settore culturale, l’utilizzo di nuove tecnologie e l’incremento della partecipazione pubblica.