Un archivista sta per andare in pensione, a breve anche un restauratore. Al momento di nuovi arrivi neanche a parlarne. Dunque, se non è a rischio l’apertura vera e propria, sicuramente lo è la consultazione del patrimonio documentale dell’Archivio di Stato di Trani. Attualmente ci sono 7 dipendenti, tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021 (a causa di altri pensionamenti) praticamente saranno in 3. A maggio sarà collocata in quiescenza la persona che si occupa materialmente di tenere l’archivio, il mese successivo toccherà a chi li restaura. Poi gli altri, resteranno in sostanza addetti all’accoglienza e prelevatori. La fotografia è stata scattata in un’assemblea sindacale che si è svolta nei giorni scorsi con i lavoratori dell’Archivio di Stato, sede di Trani. C’era l’assessore alla Cultura, Felice Di Lernia mentre per la Fp Cgil, la segretaria generale provinciale Liana Abbascià ed il coordinatore regionale beni culturali Matteo Scagliarini.

«Si è trattato della prima tappa di un percorso che si chiede al Comune di intraprendere in tempi brevi al fine di scongiurare la perdita di un bene dal valore inestimabile che si regge su pochissime unità di personale. Abbiamo la certezza di perdere la figura dell’archivista e del restauratore rendendo limitatamente fruibile un bene che, pur rivestendo natura pubblica, diventerà patrimonio limitato e di pochi», spiegano dalla Fp Cgil.

«Abbiamo chiesto tramite l’Assessore che l’Ente comunale si faccia carico di questo problema e della non lontana ma anzi possibile chiusura della sede di Trani, che raccoglie materiale antico e di pregevole ricchezza, consultato da numerosi studiosi ed utenti. Una tale ricchezza culturale e documentale non può essere abbandonata. Le limitazioni nelle assunzioni nella PA che hanno caratterizzato gli anni scorsi, ma anche la difficoltà nel reperire figure professionali di supporto e di affiancamento hanno prodotto il lento svuotamento dell’organico e la dispersione delle professionalità acquisite. Ma non possiamo certo rassegnarci al pensiero che la Città di Trani sia privata di un tale pezzo di storia. Per questo chiediamo all’amministrazione di condividere l’urgenza di intervenire insieme a noi presso le sedi competenti. L’Assessore ci ha già garantito massima collaborazione. Auspichiamo che si possa presto giungere a una soluzione per salvare l’Archivio di Stato di Trani, ovvero la nostra storia», concludono Abbascià e Scagliarini.