Occhi meravigliati e curiosi, ricordi, racconti e spettacolo hanno caratterizzato il flash mob organizzato ieri mattina dalla Fondazione S.E.C.A. a Matera. Per il programma “InPuglia365” in piazza San Francesco sono state messe a disposizione di tutti, adulti esperti e bambini alle prime esperienze di scrittura, venti colorate macchine per scrivere. Quella di ieri mattina è stata una giornata fatta di parole, ritratti, fotografie, musica e arte di strada che ha unito generazioni e culture diverse.

Tantissimi curiosi si sono avvicinati alle diverse postazioni sparse per la piazza, iniziando così a scrivere brevi racconti, poesie, riflessioni o lettere a partire dalla parola chiave “sassi”. Alcuni esperti, altri inizialmente impacciati, hanno dato comunque sfogo ai loro ricordi e alla loro fantasia. Non solo in lingua italiana. Infatti, anche molti turisti si sono avvicinati ai gioielli del Polo Museale e hanno iniziato a scrivere le loro storie in inglese, francese e tedesco. A dimostrazione che la scrittura ha una grande potenza, quasi unica, quella di unire popoli, culture e tradizioni diverse. Senza limiti d’età, di sesso e di origine.

Tutti i partecipanti, insieme ai 25 provenienti da Trani, hanno dato vita ad una serie di racconti unici elaborati con il ritmo riconoscibile delle macchine per scrivere. Ad esempio, per Elena, una ragazzina di 12 anni di Matera, è stata la prima esperienza dinanzi ad una macchina per scrivere: “È meglio scrivere così che con il telefono perché si riesce ad assaporare il tempo, pesando bene le parole da usare”. Gli occhi di Elena, come quelli di tanti altri ragazzini, erano pieni di meraviglia. Per molti, infatti, è stata la prima volta e questo ha portato con sé emozione e anche un pizzico di vergogna dall’essere osservati mentre erano intenti a scrivere.

Le macchine per scrivere, si sa, portano con sé un carico di storie e di ricordi. Infatti, molti adulti hanno confessato di aver imparato a scrivere proprio grazie a questi preziosi strumenti. Per una ragazza, ad esempio, ieri si è realizzato un piccolo sogno: “Quando vedevo Oriana Fallaci scrivere a macchina, sognavo di essere come lei, una donna bellissima davanti a uno strumento altrettanto bello. Oggi questo sogno si è finalmente realizzato”.

Quello di ieri può essere definito soprattutto come un evento di incontri. Un incontro tra presente e passato, dove i tanti telefoni cellulari che hanno ripreso questo particolare flash mob si sono mischiati alle preziose macchine per scrivere. Ma è stato anche un incontro tra generazioni diverse: mamme e papà a fianco dei loro figli e persone più grandi ad aiutare i più giovani alle prese con le macchine per scrivere. A tal proposito una delle immagini più belle che questa domenica ci ha regalato e che rappresenta al meglio l’incontro tra le due generazioni diverse è quella di un anziano che scrive a macchina mentre una ragazzina gli detta la sua storia leggendola dal cellulare. Un momento magico che solo la forza della scrittura ha potuto regalare.