Sei chili di datteri di mare sequestrati e denuncia a piede libero per un sub tranese 66enne, C.M., già noto alle forze dell’ordine. E’ il risultato dell’ultima operazione in ordine di tempo, condotta nel porto di Trani, ad opera dell’Ufficio Locale Marittimo per contrastare il fenomeno della pesca vietata di datteri con conseguenti danni agli scogli, in questo caso, del litorale sud tranese. Il blitz è scattato nel primo pomeriggio dopo un lungo appostamento proprio nel porto di Trani. Qui è stata fermata un’autovettura, con a bordo il sub, che ispezionata ha permesso di rinvenire in un sacco di plastica il prezioso contenuto.

L’attività di pesca del dattero di mare è tornata particolarmente in auge sul litorale che va da Trani a Bisceglie, con gravi danni all’ecosistema marino. Già la scorsa settimana, un analogo sequestro era stato condotto nella città di Bisceglie da parte del personale della Guardia Costiera. La pesca del dattero, lo ricordiamo, è particolarmente distruttiva dell’habitat marino, con danneggiamento di fauna e flora che si forma dove il dattero trova il proprio alloggio naturale. L’appello della Guardia Costiera è proprio ai consumatori la cui richiesta ha fatto nuovamente impennare le vendite dei datteri di mare: il danno ambientale provocato non vale gusto e valori nutrizionali di un dattero di mare.