La terza edizione del Registro Tumori (le precedenti sono del 2014 e del 2015) presenta dati aggiornati su un arco temporale che va dal 2006 al 2012: vengono raccolti e analizzarti oltre 15600 nuovi casi di tumore maligno divisi per 24 sedi. Il Rapporto Tumori documenta la frequenza dei nuovi casi di tumore accertati in tutta la popolazione (incidenza), la frequenza dei decessi attribuibili ai tumori (mortalità), la proporzione di pazienti che sopravvivono dopo cinque anni dalla diagnosi (probabilità di sopravvivenza) e il numero di persone che vivono avendo avuto in anni precedenti una diagnosi di tumore (prevalenza). Il Rapporto presenta anche un indicatore del tutto nuovo: la probabilità reale di morte dopo 5 anni di una diagnosi. Si tratta di un indicatore che considera insieme la probabilità di morire a causa del tumore e la probabilità di morire per altra causa. Per la prima volta le stime delle frequenze di tumore sono riportate per ciascuno dei 10 comuni che compongono la provincia: la mappa della Bat completa l’informazione mettendo a confronto le stime del singolo comune con quelle della provincia, tenendo conto delle diversa numerosità delle popolazioni comunali.

Tra gli uomini, nella provincia Bat nel biennio 2011-2012 sono stati diagnosticati 2010 casi di tumore e si sono verificati 938 decessi per neoplasia; nelle donne sono state diagnosticati 1596 casi di tumore e si sono verificati 636 decessi. Un uomo su tre e meno di una donna su quattro rischiano di ammalarsi di tumore, mentre il rischio di morire è più basso. Nel complesso i dati dell’andamento temporale su tutto il periodo indicano una lieve riduzione dell’incidenza e della mortalità negli uomini, una stabilità dell’incidenza e una lieve riduzione della mortalità nelle donne. Non si osservano, inoltre, grandi variazioni geografiche all’interno della provincia. Naturalmente, l’aumento dell’aspettativa di vita con il conseguente aumento della proporzione di anziani, comporterà un incremento del carico neoplastico negli anni a venire.

Nel complesso, sia per i maschi che per le femmine, la sopravvivenza della provincia Bat è in linea con quella stimata nel resto d’Italia. Anche per i tumori infantili la sopravvivenza (80 per cento) è in linea con l’atteso nazionale (81,3 per cento), tenendo conto dell’alta variabilità connessa ai bassi numeri. Una sopravvivenza più bassa di quella registrata sia al sud che al centro-nord, comprende i tumori del collo dell’utero, dell’ovaio, della vescica, di colecisti e vie biliari e il melanoma.

I principali tumori per i quali si riscontra in entrambi i sessi un’incidenza più alta sia di quella riscontrata a livello nazionale che di quella del sud Italia includono il tumore maligno del fegato e il mieloma multiplo. Il tumore del fegato è il quinto per incidenza  e il secondo per mortalità negli uomini, e il quinto per incidenza e il terzo per mortalità nelle donne: questo dato si discosta ampiamente da quello che avviene a livello nazionale. Quello del fegato è inoltre il principale tumore per il quale si riscontra una mortalità più alta di quella del sud Italia e nazionale in entrambi i sessi. Sia i trend di incidenza che di mortalità sono comunque in discesa, anche se non si raggiunge la significatività statistica. La sopravvivenza per questo tumore nella provincia BT è più alta di quella stimata nel resto d’Italia. La recente introduzione di farmaci antivirali dimostratisi efficaci nell’epatite C con evoluzione cirrotica potrebbero modificare ampiamente anche l’incidenza dell’epatocarcinoma. Nel caso del mieloma si osserva un’incidenza più alta in entrambi i sessi rispetto ai confronti nazionali, ma la mortalità è in linea con l’atteso, e la sopravvivenza nella provincia BT è particolarmente elevata. Questi dati insieme fanno pensare che una parte delle differenze nell’incidenza siano legate a una elevata attenzione da parte di oncoematologi e patologi.

Un altro tumore che desta una certa preoccupazione è il melanoma cutaneo, per il quale si rileva un’incidenza più alta rispetto al sud e, nei maschi, anche rispetto al centro Italia, un trend di incidenza in aumento, la più alta mortalità nel confronto con altre aree geografiche e la più bassa sopravvivenza. L’analisi congiunta di questi indicatori, tenendo conto anche di un miglioramento recente della sopravvivenza, farebbe propendere per un deficit nella diagnosi precoce.

«Il Registro Tumori, alla sua terza edizione – dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt – è uno strumento prezioso di analisi e programmazione. Le evidenze emerse sono indicazioni importanti che vengono prese in considerazione, insieme con tutte le altre informazioni in nostro possesso, per migliorare la risposta di assistenza che forniamo su tutto il territorio. Ribadiamo il nostro impegno a mantenere costante l’attenzione nei confronti di questo lavoro e a sostenerlo con personale specializzato per poter, già dalla prossima edizione, avere dati riferiti a periodi temporali sempre più vicini. L’obiettivo è di pubblicare nel 2018 il registro aggiornato con dati al 2015, per arrivare nel 2019 ad avere un fisiologico intervallo di distanza di due anni».