«Chiedo l’assoluzione della società S&P non solo perché il fatto non sussiste per le persone fisiche, ma anche perché il pm non è riuscito a dimostrare l’interesse e il vantaggio supposto dell’ente e dove i controlli interni sarebbero stati non idonei e non efficaci». Dopo circa sei ore di discussione ha concluso così la sua arringa l’avv. Antonio Golino, difensore della società di rating e di due degli imputati.
A giudizio del legale, «Il pubblico ministero aveva l’onere della prova rispetto alle accuse mosse alla società, ma non è mai riuscito a dimostrare quale vantaggio avrebbe ottenuto S&P dal distorcere un’analisi, per di più fatta per un rating non sollecitato, e quindi non remunerato». Ha concluso Golino.