«La nostra Città da anni sta, di fatto, trasformando la propria economia; è sotto gli occhi di tutti che sta faticosamente evolvendosi in una città Turistica-Commerciale per sopperire alla grave crisi che ha colpito in questi anni i settori del lapideo e calzaturiero che per decenni hanno rappresentato le forza vitale della nostra comunità. Un momento decisivo per le attività produttive del territorio di Trani quello che si va delineando in queste settimane. La Regione Puglia ha, infatti, stabilito di cofinanziare la costituzione dei Distretti Urbani del Commercio (DUC), invitando i Comuni a predisporre piani operativi, cioè progetti per la realizzazione dei distretti, delle opere e delle iniziative previste negli stessi piani. Per la restante parte i piani saranno finanziati dagli stessi comuni, dai commercianti che vorranno aderire e dalle associazioni di categoria che potranno mettere a disposizione anche il loro know how, le loro risorse umane e strumentali», parte così la lunga nota per la stampa di Beppe Corrado, Consigliere Comunale Ap.

Prosegue: «É fondamentale che il Comune di Trani non si faccia trovare impreparato a questo appuntamento, sottoscrivendo quanto prima il Protocollo di intesa con la Regione Puglia e le associazioni di categoria, individuando l’area cittadina dove realizzare il DUC e promuovendo il piano sugli operatori a posto fisso; nonché e soprattutto stanziando già da ora nel redigendo bilancio di previsione 2017 congrue somme per realizzare gli interventi. Il Distretto Urbano del Commercio sarà sicuramente per Trani un forte attrattore commerciale e turistico, potrà operare come elemento di riqualificazione dell’area urbana che sarà individuata per la sua realizzazione, garantirà maggiori servizi ai cittadini ma soprattutto sarà il motore per la ricrescita economica che la città attende da troppi anni».

«Il DUC sarà, di fatto, un “centro commerciale” all’aperto; il piano operativo finanzia infrastrutture, viabilità, parcheggi, arredo urbano, segnaletica, comunicazione, loghi, immagine, promozione del prodotto “Trani”; insomma tutto quello che potrà consentire al cittadino di inserirsi in un contesto urbano e commerciale omogeneo ed innovativo. Presupposto della redazione del Piano sarà l’approvazione del Piano del Commercio, su cui l’Assessore al ramo Ivana D’Agostino sta lavorando in tempi ridottissimi ma con l’efficienza finora ampiamente dimostrata.  Il Piano del Commercio su aree pubbliche va adottato da ogni Comune, in esito alla riforma del Titolo V della Costituzione avvenuta nel 2001, sulla base delle linee guida regionali; con il Piano del Commercio ogni comune individua le aree da destinare agli insediamenti commerciali ed in particolare quelle nelle quelli consentire gli insediamenti delle medie e grandi strutture di vendita e delle aree commerciali integrate; adotta i criteri per il rilascio delle autorizzazioni all’apertura, al trasferimento di sede ed all’ampliamento delle superfici delle medie strutture di vendita e delle strutture di interesse locale, definendo parametri di sviluppo sulla base dei livelli di dotazione di medie strutture, dell’offerta commerciale del comune confrontata con quella dell’area e della Regione, delle esigenze di servizio delle diverse aree del territorio comunale e dell’evoluzione della domanda potenziale; prevede obiettivi specifici di sviluppo del commercio su aree pubbliche e di integrazione con gli interventi in materia di commercio su area privata o sede fissa, con particolare riguardo alla politica di promozione e sviluppo dei centri storici; aggiorna l’impianto regolamentare vigente per farne uno strumento normativo al passo con i tempi, gettando le basi per una nuova crescita economica e sociale», continua Beppe Corrado.

Ancora: «Ma una rivisitazione del lavoro in corso si impone però in esito alla pronuncia della Corte Costituzionale n°239 dello scorso 11 novembre, pubblicata da pochi giorni, che ha cassato in più punti la Legge della Regione Puglia n°24 del 16 aprile 2014 (la nuova “Legge del Commercio”).  La Regione Puglia, infatti, a tutela delle specificità dei territori, nonché degli strumenti urbanistici in divenire, aveva inserito nella Legge regionale sul commercio disposizioni di “zonizzazione” delle apertura degli esercizi commerciali, limitazioni agli orari degli esercizi commerciali, alle possibilità di apertura di specifiche attività quali impianti di distribuzione del carburante o edicole, che ora risultano decadute, lasciando il passo alla normativa nazionale. La recente sentenza della Corte Costituzionale non andrà certo a frenare il lavoro dell’Amministrazione comunale, ma impone agli uffici ed alle scelte della politica una profonda riflessione: tenere il Piano del Commercio su un territorio “neutro” rispetto alle scelte del legislatore regionale, per evitare che il documento regolamentare e programmatorio comunale possa essere sin dall’origine o successivamente viziato e quindi caducare».

E conclude: «Raccomando pertanto all’Amministrazione Comunale ed all’assessore al ramo  massima attenzione per tagliare rapidamente e serenamente un traguardo senza incertezze. Auspico che la strada verso tale obiettivo sia percorsa attraverso il dialogo con la città, per rendere ancora più partecipate le scelte da compiere. Ogni decisione dovrà essere assunta nella massima trasparenza e soprattutto nel rispetto dei principi della codeterminazione; il confronto non dovrà solo essere politico ma anche e soprattutto con le organizzazioni di categoria, gli ordini professionali, gli operatori delle zone produttive e commerciali, i commercianti e possibilmente, per mezzo di uno o più incontri pubblici, con l’intera cittadinanza».