La sede provinciale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa attacca duramente, con una lettera, l’amministrazione comunale tranese in merito ad una serie di promesse fatte durante la campagna elettorale e mai mantenute.

Michele De Marinis, presidente della CNA Bat, scrive: «É ancora vivo il ricordo di come – lo scorso anno – la nuova Amministrazione del Comune di Trani, in risposta alle vibrate proteste avanzate dalla Associazione CNA BAT e dai numerosi contribuenti, imprese e famiglie, in merito alle Tariffe della Tari 2015, profondamente ingiuste, non eque e del tutto sproporzionate rispetto a quelle applicate nei comuni limitrofi, si giustificasse riversando la responsabilità di quella decisione  su chi l’aveva preceduta,  e cioè che le tariffe della TARI 2015 erano state deliberate dal Commissario Prefettizio e che, pur condividendo parte delle censure, esse non potevano essere più modificate poiché erano ormai scaduti i termini previsti dalla legge. Ed allora, per calmare gli animi, ci fu una promessa solenne da parte della stessa Amministrazione e cioè che la Tari 2016 sarebbe stata ridotta, la raccolta differenziata sarebbe partita immediatamente, il regolamento della Tari sarebbe stato modificato prevedendo premialità a favore dei contribuenti virtuosi,  il bilancio di previsione 2016 sarebbe stato  ”partecipato” e portato in discussione in Consiglio Comunale già entro dicembre 2015, e tutto questo per rimarcare ed enfatizzare la discontinuità con le precedenti Amministrazioni».

Ma, sottolinea De Marinis: «La TARI 2016 non è stata ridotta, la raccolta differenziata non è partita, il regolamento della TARI non è stato minimamente modificato, per il bilancio di previsione 2016 non c’è stato alcun confronto con i cittadini, senza neanche ricevere la sua approvazione nei termini previsti dal Ministero dell’Interno entro il 30 aprile 2016, tant’è che il Prefetto è stato costretto a richiamare, mediante  diffida, tutti i consiglieri comunali al loro dovere. In un paese “normale”, i rappresentanti delle istituzioni che non mantengono siffatte promesse, ingannando le rispettive comunità di appartenenza, vengono mandati a casa».

L’accusa del CNA Bat è dura: «Quello che in questi giorni sta avvenendo nel Comune di Trani, a nostro avviso, è scandaloso. In data 30 aprile 2016 la Giunta del Comune di TRANI ha deliberato le tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti per l’anno 2016, la c.d. Tari, confermando quelle dello scorso anno 2015. Stendendo un pietoso velo sulla immediata eseguibilità della delibera in questione, che non ha alcun valore giuridico in quanto la determinazione delle tariffe Tari è di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, la Giunta ha richiamato nella propria delibera, facendolo proprio, il P.E.F. – Piano Economico Finanziario approvato dal Commissario Prefettizio nel 2015 (che già presentava numerose criticità, come  evidenziate dalla scrivente Associazione e condivise dalla stessa amministrazione), anziché richiedere, se non addirittura pretendere, al gestore del servizio di rifiuti urbani, AMIU SPA, il P.E.F. 2016, così come tassativamente impone l’art. 10 del Regolamento IUC – componente Tari – e l’articolo 35 del  contratto di servizio Comune – AMIU Spa».

Chiaramente nell’analisi del CNA tutto ciò ha effetti disastrosi sui cittadini e i contribuenti: «In questo modo, i contribuenti tranesi, in aggiunta alla stangata del 2015, continueranno anche per il 2016 a pagare una tassa ingiusta, con un costo del servizio di 12 milioni di euro, cioè oltre 200 euro, a fronte  di un servizio la cui qualità è sotto gli occhi di tutti, nonostante l’impegno degli operatori ecologici, e con una percentuale di raccolta differenziata al 20%».

L’analisi si sofferma poi alla crisi della città: «In questo delicato e difficile momento, dove le imprese continuano a chiudere i battenti o fanno fatica a restare in piedi, e le famiglie non riescono ad andare avanti, questa  tassazione locale è ancora di più insostenibile. Nel 2015, solo nel settore calzaturiero, hanno chiuso ben 7 nostre aziende associate  di Trani con  una perdita  totale di oltre 100 lavoratori».

E, nella conclusione, un invito alla cittadinanza a reagire: «Non possiamo più accettare che, per l’incapacità della Amministrazione Comunale e del gestore del servizio, a pagare siano sempre e solo i contribuenti. Pertanto, rivolgiamo ancora una volta un accorato appello ai Consiglieri Comunali tutti, maggioranza e opposizione affinché procedano a modificare la Tari 2016, evitando di commettere un secondo errore, questa volta non più scusabile.  Non abbiate paura. Fate sentire la vostra voce, battete i pugni, salite sui banchi se necessario, svolgete il vostro ruolo di indirizzo e di controllo in difesa dei cittadini che hanno riposto in voi fiducia e che saranno sempre al vostro fianco, se Voi mostrerete di tutelare effettivamente i loro interessi, così come avete promesso nella non lontana campagna elettorale».