La storia del muraglione della Villa è un classico esempio di incapacità amministrativa e/o capacità di prendere tempo non si sa fino a che punto. Oh oh oh, fino alla fine forza muraglione…
Dal 2022 lo studio di fattibilità, poi un finanziamento di cui si sono perse le tracce: leggo in ordine sparso le grida disperate in ordine sparso, nelle rassegne stampa e dal mio archivio dedicato alle Incompiute tranesi, un vecchio classico del giornalismo tranese che pratico sin dai tempi in cui avevo come direttore, il primo, Franco Caffarella (un saluto a lui). Leggo di richieste di spiegazioni da parte di comuni cittadini, poi Raimondo Lima, poi Mariagrazia Cinquepalmi, poi Raffaella Merra ed ora anche Angela Mercorio. Alla fine, pure la Capitaneria si è ricordata d’intimare alla nostra Amministrazione di darsi una mossa e provvedere all’intervento perché il crollo sembra sempre più vicino.
Una volta, quando giocavamo a pallone sotto il ponte di Via Superga o al campo di terra della Madonna di Fatima, dopo le aver fatto le formazioni e cominciata la partita, dopo le prime battute si mandava la schiappa della situazione, che faceva più lisci e aveva già favorito i gol degli avversari, subito in porta. “Vai in porta, per favore”, si diceva nei casi in cui prevaleva la buona educazione.
Ecco oggi, a chi ha ridotto il muraglione in quello stato, rinviando all’infinito l’intervento dico lo stesso, insieme ai cittadini: “Vi intimo di andare in porta. Per amministrare ci vogliono capacità. Vai in porta per favore…”.




































