Diciamoci la verità, ma a noi ed alla gran parte dell’opinione pubblica, cosa importa di quali accordi fa un piccolo partito come Puglia Popolare che nella “cartina” della politica locale, di contrada, al massimo regionale, corrisponderebbe a quei piccoli “atolli” disseminati nell’ Oceano Pacifico, che agli studenti non ti sogneresti mai di chiedere.

Il problema non è l’accordo elettorale con Salvini (che fatto tra politici del Sud ed, appunto, politici della Lega, che avrebbe come minimo un aspetto paradossale o surreale.

Il problema è che già da anni nella giunta di Bottaro c’è Carlo Laurora con un partito che in regione sta col centro destra ed a Trani sostiene, in consiglio ed in giunta, con lo stesso CL, un governo di centro sinistra. Non è quindi una questione legata ad un momento, ad un lampo o raptus a seconda di come la volete vedere ( al che il Laurora qualche giorno fa ancora accennava una difesa:”Puglia popolare è un partito libero ed è libero di fare accordi elettorali pure con la Lega perché ora li ritiene opportuni”. No, qui sono anni che abbiamo una “creatura” politica affetta da strabismo peggio del buon Marotta: a destra alla Regione, a sinistra al Comune e trattasi di strabismo permanente ed immune, a torto, di ogni accusa di dimensione ibrida.

A questo punto mi è tornato in mente il modo di dire tranese, un po’ come faceva Camilleri col suo Montalbano: una frase in vernacolo che rendesse meglio l’idea. Solo che qui abbiamo un sindaco che “alla scordata”, dopo un limite di tempo già ampiamente superato, nel “musicariello” triste della politica locale, rispolvera il vecchio refrain della “verifica”, a volte solo sbandierato e mai effettuato, solo per spaventare i mal pancisti o coloro che stavano facendo fare figure barbine al suo governo, altre volte severamente e sistematicamente messa in atto, con fare, quello sì, ai limiti del “fascistone”, per azzerare e far fuori il molesto o il brocco o il non allineato o l’ibrido o il povero a lui senza più rappresentanza in consiglio. Sul “congedo” fin troppo elegante nei confronti di Laurora C, ammantato dall’ incenso della parola “verifica”, qualunque sarà la decisione di Bottaro, sarà già troppo tardi. Specialmente dopo tutti gli ibridi che aveva imbarcato a suo tempo, ma che in un modo o nell’ altro erano tornati utili (altri erano stati già congelati o congedati).

In questo caso il musicariello di Carlo Laurora termina con la sigla di sottofondo: ” Meglio tardi che mai”… o “Non è mai troppo tardi”. Per congedarsi.