«I Comuni ottengono finanziamenti corposi attuandone la loro eliminazione; risulta inconcepibile evidenziare “anomalie” laddove siano stati già predisposti i lavori.
Cerchiamo solo risposte e chiarezza. La legge parla chiaro in materia.
Il cittadino che dovesse avere un qualsiasi ragionevole dubbio sulla corretta esecuzione dell’abbattimento inerente le barriere architettoniche, costui ha la possibilità di segnalarlo presso un pubblico ufficiale (Sindaco, assessore,ecc…), il quale è tenuto a verificarne lo stato perché dopo la segnalazione esso ne diventa direttamente responsabile» – è la nota pubblicata in un post sulla pagina facebook “Trani Segnalatori” a firma di due cittadini tranesi.

«Il giorno 3 maggio scorso noi (Antonio Melillo e Leonardo Mazzilli) abbiamo deciso di interpellare direttamente il Sindaco di Trani (Sig. Amedeo Bottaro), avendo già fatto in precedenza dimostranze all’Assessore/a con delega (Sig.ra – .na Alessandra Rondinone), inviando a costoro una doppia comunicazione ufficiale a mezzo pec e mail.

Il tema delle lettere vertono sulla mancanza di alcune rampe poste sotto i porticati di Corso Italia e il presunto mancato completamento dei lavori di abbattimento, precisamente ci riferiamo in corrispondenza degli attraversamenti pedonali paralleli: qui infatti negli anni passati sono stati eliminati tutti o quasi gli ostacoli architettonici, sempre grazie ai fondi pubblici europei e i relativi progetti realizzando i corrispettivi scivoli necessari per la fruizione sicura delle persone affette da disabilità o mamme con infanti al seguito, escludendo però proprio quelli che consentono i due collegamenti in questione (come si nota bene dalle foto riportate).
Non riusciamo a capire come mai sia potuto succedere una cosa simile e difatti vorremmo tanto esserne messi a conoscenza dai preposti.

La parità di diritti a carico dei soggetti definiti più deboli è una conquista sociale molto importante ma episodi del genere possono inficiare la tenuta di questo fondamento.

I destinatari della missiva non hanno d’altro canto soddisfatto l’esigenza informativa della nostra richiesta; come singoli e semplici cittadini siamo spesso impegnati a livello civico e ci riteniamo, senza presunzione alcuna, essere stati forse gli unici ad evidenziare questa situazione specifica, ignorata dalla massa in toto nonostante le varie pubblicazioni sui social e giornali, perfino da coloro che dovrebbero usufruire in prima persona del servizio di accessibilità mobile.

Chiediamo pertanto, riservandoci di inviare eventualmente al protocollo del Comune una nuova pec segnalativa, di ricevere con cortesia la risposta ufficiale dell’amministrazione e di chi ne compete la responsabilità in materia.

“Ricordiamo come i singoli individui appartenenti ad un determinato contesto urbano possano in ultima istanza far pervenire la necessità di una verifica dello stato dei luoghi segnalati in seno agli uffici di competenza del Consiglio di Stato, qualora ve ne fossero i presupposti”. (Legge Art. 82 comma 7 del DPR 380/2001 – v. già art. 24 comma VII L. n. 104/92)

Auspichiamo sempre non si debba mai ricorrere in infinite procedure segnalative e soprattutto rincorrere i problemi al fine di porre rimedio ad errori o sviste passate oppure causa di altri motivi rimasti ancora indefiniti, essendoci peraltro gli organi di controllo preposti a svolgere siffatto compito; l’intento nonchè diritto di noi cittadini è semplicemente quello di conoscere capendo meglio il funzionamento di certe dinamiche amministrative e che tali precedenti anomali non vengano più ripetuti nei progetti futuri, migliorando ulteriormente nel caso specifico la mobilità sostenibile urbana altrimenti compromessa>.

Pensiamo sia un atto dovuto e di legittima fondatezza».