Piazza Libertà è uno dei luoghi a cui i tranesi sono più affezionati. Anche il sottoscritto ha un legame particolare con questa piazza in quanto fino a metà degli anni 80, mio nonno, Ninuccio per tutti, è stato proprietario di un tabacchino che occupava l’angolo all’incrocio con via Zanardelli.

Anni fa, primo mandato di Amedeone l’Africano ( in onore dell’abbronzatura che sfoggia in queste settimane, con nuovo look nella pettinatura e ricci afrikaner anni 70) raccolsi e rilanciai giustamente l’entusiasmo di una dei suoi assessori, Cecilia photografer Di Lernia, che sprizzava gioia da tutti i pori per aver contribuito a far ripulire il fondale della fontana centrale. La cosa bella era che dalla ripulitura era venuto fuori il bel mosaico sottostante. Altri tempi, altri slanci, altro entusiasmo.

Oggi quella fontana è “secca”, come dicevano i vecchi una volta, lo zampillo è fermo da tempo. Cartacce, foglie secche, chiodi e pezzi di filo di ferro, residui, immagino dei lavori per realizzare l’altare di San Nicolino durante la festa hanno occupato tristemente la piazza nei giorni scorsi ed hanno rappresentato, oltre che un simbolo di degrado, anche un pericolo per i bambini. Ci riferiscono che nel frattempo qualche anima pia dell’amministrazione o qualche buon uomo di Amiu abbia deciso, stanotte o nelle ore precedenti, di usare pietà verso questo luogo e dare una ripulita. “Resta giusto qualche chiodo qua e là”, così giusto per gradire. Questa foto che pubblichiamo attesta in ogni caso lo stato in cui è stata lasciata la piazza nei giorni scorsi, sotto gli occhi di turisti e visitatori.
C’era una volta piazza Libertà, salotto buono di Trani. Una vecchia storia di ordinaria decadenza.