Di solito, nel giudizio politico che riguarda gli assessori, m’impegno ad essere ancora più obiettivo e freddo nell’analisi in quanto, il più delle volte, non si tratta di persone elette ( e lì, come per i consiglieri comunali, il giudizio del popolo ha ancora un suo peso per me) ma nominate come soggetti “di fiducia” da parte del Sindaco, ma ancor di più, poiché segnalati nella maggior parte dei casi, da partiti e movimenti.

Ci siamo più volte lamentati delle performances politiche, atti alla mano, di svariati assessori all’opera negli ultimi anni. Non fa eccezione, a nostro giudizio, Lucia De Mari che, non so se per demeriti personali ( non gioca nel suo campo poiché fa la giornalista) o per contesto socio politico piatto, in cui opera, vedi operato generale di un’amministrazione criticata dagli stessi consiglieri che la sostengono ( Solo per Trani Futura) non ha finora espresso una performance soddisfacente da assessore. Se poi, come dicevamo e come sottolineato dal documento letto da Irene Cornacchia durante il consiglio comunale, emergono profonde differenze valoriali, di mentalità politica, di approccio alla realtà tra il gruppo che esprime la De Mari ed il resto della maggioranza, non potrà certo servire un “chiarimento” tra le due parti e col Sindaco, perché tutto torni come se nulla fosse accaduto. Se l’idiosincrasia è strutturale, genetica, d’impostazione politica, il chiarimento rischia di assomigliare a quelle lavate di capo che spesso faccio ai miei studenti discoli, sapendo che l’effetto durerà due, tre settimane e poi, un po’ la loro natura “discola”, un po’ la poca collaborazione, un po’ l’approccio alla scuola ancora da ricalibrare, forgiare, e che quindi dovrò tornare puntuale alla lavata di capo.

Ora, in ambito politico, con un’Amministrazione in piedi da otto anni, con una Città bisognosa d’identità e vero rilancio, credo che non possiamo permetterci di affidarci alle lavate di capo periodiche, ad assessori poco performanti ed a consiglieri che hanno remato contro e promettono di non farlo più “giurin giurello”. Questa è la nobile Trani e voi avete l’onore di rappresentarla e valorizzarla. Se il gruppo in questione uscisse dalla maggioranza non potrebbe fare più da pungolo interno, che mi sembra sia il ruolo che vogliono ritagliarsi. E sta bene. Ma non puoi pungolare o titillare gli zebedei di Amedeo, mantenendo un assessore in pancia. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non potete provare l’ebbrezza del pungolo con la mano destra e poi incassare l’assessore con la mano sinistra. Manco gli inluencer da ventimila a botta ( tutto lo spettacolo intendo, troppo, per la qualità offerta) che hanno chiamato a deliziarci ne sarebbero capaci.

In virtù di questo, e ricordando che i giornalisti in politica a Trani, ma non solo, non hanno avuto mai troppa fortuna, invito Lucia a tornare con noi, coi suoi colleghi giornalisti ed a lasciar perdere la politica. Ed invito il Sindaco a non scongelare pure stavolta.