Ho seguito le interviste alle varie autorità preposte sul “Chiosco Ottocentesco” (lo hanno ripetuto all’infinito: “Chiosco Ottocentesco”, se qualcuno non lo avesse capito ricordiamo che il Chiosco in piazza della Repubblica (molto mal messa e non “splendida” come ha dichiarato sorridente la Lucia, non quella manzoniana, ma la De Mariviva) è dell’Ottocento. Siamo contenti che il Duc abbia rimesso in vita il Chiosco Ottocentesco (eppure crediamo che debba essere un “polo” più al servizio d’imprenditoria e Commercio) e che Cultura e Commercio e Turismo vadano di pari passo, come hanno proclamato gli assessori ridenti.

Ma, porco chiosco, proprio perché Cultura e Turismo e Commercio vanno a braccetto, si fondono e sono una cosa sola (duc e amministrazione dixit), uno straccio d’Infopoint  (anche in sede non ottocentesca) per turisti e forestieri e amanti di Trani, va posto (o riposto) nel cuore del commercio, del turismo e della Cultura tranesi: il Porto! Perché il turista che punta il cuore della nostra Città, magari anche sotto il sole infuocato, deve fare un pellegrinaggio fino al Chiosco ottocentesco rifatto? Meglio uno strapuntino sul Porto, ma una maggior comodità per i turisti ed un maggior coinvolgimento dei ristoratori (capisci a me), con tutto il rispetto per Lino Ulisse che si trova proprio alle spalle del Chiosco Ottocentesco ma non offre ristorazione, come pure la farmacia accanto.
Un invito agli amministratori più o meno ridenti: ben venga l’ottimo lavoro del duc, ma ricordate, piantina di Trani alla mano, che vi farò pervenire, che la Città ha delle priorità da rispettare.