«È molto importante per me essere qui oggi soprattutto perché spero presto di raggiungere la mia Itaca». Fabio è un giovane uomo di Minervino Murge (Barletta – Andria – Trani). Zaino in spalla e berretto rosso in testa, questa mattina è salito a bordo di una barca a vela, una delle tante messe a disposizione dalla Lega navale di Trani, per compiere un tour breve ma significativo: una sorta di circumnavigazione della città alla ricerca dell’isola agognata da Ulisse che nel progetto organizzato dall’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie, è sinonimo di guarigione.

L’iniziativa, pensata per i malati ematologici, usa il vento che gonfia le vele come strumento di riabilitazione e sostegno psicologico dedicato a chi è impegnato a contrastare e a vivere la malattia. Il progetto «rappresenta la metafora omerica di Ulisse che affronta difficoltà enormi, come quelle che il malato affronta nella malattia, sognando di approdare in un porto sicuro qual è la sua Itaca dove ci sono i suoi affetti. Qui, in questo caso, Itaca è la guarigione», spiega Vito Leonetti, presidente dell’Ail Bat. Tanti i malati, alcuni accompagnati dai familiari, che hanno solcato il mare accuditi da esperti skipper e dai volontari Ail.

«Siamo sempre accanto a loro e alle loro famiglie – puntualizza Francesco Lorusso del direttivo Ail Bat – affinché non si sentano soli durante il percorso di cura che può essere lungo e complesso. Il messaggio che vogliamo dare con questa iniziativa è che nessuno deve avere paura, la malattia si affronta e può essere superata».