Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell’associazione OIKOS Trani:

«Il sindaco Avv. Amedeo Bottaro nel corso dell’ultimo consiglio comunale ci ha onorati della sua attenzione. Bene, significa che abbiamo suscitato il suo interesse, ma vorremmo rettificare alcune inesattezze che abbiamo colto nel suo infervorato discorso.

Vorremmo in primis precisare che le osservazioni sono ovunque e per tutti l’unico vero strumento di confronto democratico con le amministrazioni locali e la nostra associazione intende utilizzarlo appieno.

Certo sarebbe stato auspicabile che il progetto fosse stato visionato in seno alla consulta ambientale, perché tutte le associazioni iscritte esprimessero il proprio parere. Ahinoi così non è stato e la consulta su questo e su altre tematiche è stata ignorata. Rammentiamo al sindaco che dal mese di ottobre scorso non ha mai convocato la consulta ambientale fino al subentro del nuovo assessore.

Dunque, il difetto di confronto democratico è evidente.

Nello specifico a nostro parere le censure ad una variante possono tranquillamente essere riferite proprio alla nuova destinazione urbanistica e conseguenti opere a realizzarsi.

Se oggi in virtù dei pareri degli enti preposti al controllo non ci saranno nuove opere, ovvero l’anfiteatro, la pista ciclabile e gli orti urbani, questo ci conforta, avevamo ragione ad essere critici nei confronti del progetto preliminare che abbiamo studiato e osservato nell’esclusivo interesse della città. Che la pista ciclabile fosse incompatibile con le criticità della falesia avrebbe dovuto essere chiaro ai progettisti, diversamente che studio di fattibilità è!

Che nell’anfiteatro fossero previste nuove opere è evidente, basta leggere la voce del quadro tecnico economico “opere di rifunzionalizzazione dell’area ex cava – area Conche per iniziative artistico-culturali e fruizione costa per balneazione ​importo € 190.000” e vedere sul masterplan l’immagine delle cave di Fantiano-Grottaglie assunte ad esempio progettuale e che confermano l’effettiva natura delle opere previste nello studio di fattibilità. Non verranno più realizzate? Benissimo.

Se l’Autorità di Bacino e la Soprintendenza hanno confermato i nostri sacrosanti dubbi, inducendo i nuovi progettisti a rettificare gli errori progettuali precedenti, questo per noi è a vantaggio della tutela del territorio. Inconferente è invece il rigetto delle nostre osservazioni avvenuto a posteriori, a pareri già rilasciati e a ridosso dell’approvazione del progetto definitivo.

Una piccola precisazione, gli orti urbani sono quelli che si realizzano all’interno del centro abitato, non in aree extraurbane come quella in oggetto. Frammentare aree agricole lontane dalla città per realizzare tanti piccoli orti da assegnare ai cittadini che queste aree devono però raggiungerle, sembra peggiorativo rispetto all’utilizzo attuale e potrebbe comportare incuria ed abbandono. Questione di punti di vista.

Ciò che invece deve essere interesse comune e condiviso è la tutela delle aree naturalistiche che devono essere salvaguardate e non lasciate senza controllo alla mercé del turismo di massa».