Eccole lì, contrapposte una dinanzi all’altra le due facce di Trani: da una parte la faccia “pulita” dei ragazzi impegnati, in particolare del gruppo giovanile di Trani Sociale e di Trani 2.0 che si erano autotassati per riparare campetto ed in particolare canestri del campetto pubblico Peter Pan; dall’altra la faccia “sporca” e soddisfatta delle proprie bravate, quella della Trani che non merita nulla, quella di coloro che, nel giro di due settimane, hanno già distrutto entrambi i canestri del suddetto campetto. Che ci siano interventi dell’amministrazione o di cittadini volenterosi, la solfa non cambia: c’è sempre qualcuno pronto a distruggere, a non rispettare il bene pubblico, a calpestare l’educazione civica, proprio quella che hanno rivoluto come materia obbligatoria nelle scuole da due anni a questa parte. Ragazzi, abbiamo un problema: a Trani, come sicuramente da altre parti, non lo nego, manca la mentalità e la cultura della tutela e del rispetto del bene pubblico. È un handicap grave, cronico, radicato, che si ramifica indipendentemente da chi governa. È una forma di sottosviluppo, detto brutalmente.