Avete mai provato quella brutta sensazione che dopo aver fatto un sogno, poi al risveglio, non vi ricordate quasi più niente? Ecco, se dovessi vivere un sogno chiamato :” I lavori in Villa comunale”, mi risveglierei dopo poco non ricordandomi da quando sono cominciati. Insomma il risveglio che ci pone dinanzi a questa realtà equivale a quelli che seguono cena con peperonata, brutto sogno e sudore su tutto il corpo.

Il bello è che, fuor di sogno o di metafora (in settimana spiegavo ai miei studenti della 2 G il significato di metafora ma non ho utilizzato elementi come Villa, Comune, lavori in corso per non farli spaventare), il bello, dicevo, è che non mi ricordo più quando cappero sono cominciati i lavori in Villa comunale. C’è chi dice tre anni ma non ci volevo credere, quindi vi lascio nella dimensione del brutto sogno. Quello senza muraglione rifatto (cade a pezzi e ricordo una polemica in consiglio se si dovesse lavorare dal mare o da terra  poi né l’uno né l’altro ed il muraglione sotto chalet e cannone è sempre lì mezzo sbriciolato) e poi con queste foto che integrano il pezzo di oggi. Oggi il triste menù offre transenne alla marinara, transenne cadute in salsedine, acquario “fottuto” (dovrebbe fare da discesa al nuovo lido nei disegni un tempo esposti). Ora, alla fine della fiera, la domanda è una : quando ricominciano (e finiscono) questi lavori in Villa?