Nella mia esperienza di docente sto notando un fenomeno che si va intensificando. Non so se sia un effetto da post pandemia o un male congenito che parte da determinate situazioni personali dei ragazzi e poi si “scarica” sulla loro vita pubblica. Gli adolescenti non sanno più perdere nel senso che non riescono ad accettare un richiamo, un piccolo fallimento, come un voto più basso del solito, un rimprovero più deciso.

È come se la loro “struttura” caratteriale si vada indebolendo sempre più. Sono preoccupato ma non mi sento perso. Credo che si debba ancora una volta ricominciare dal dialogo personale, faccia a faccia, senza note sempre più desautorate (se sono troppe poi quella è la fine) messaggi a distanza o sul telefonino per i genitori. Con questi ultimi e coi ragazzi stessi credo vadano realizzati incontri a parte e di persona, solo per capire a che punto è questa regressione delle personalità di tanti, questo rimprovero non accettato che viene barattato con una ripicca personale. Vorrei aprire un dibattito ampio e sincero a maggior ragione come “addetto ai lavori”.

A proposito la scuola in cui lavoro, la Baldassarre, ha organizzato una serie d’incontri (I Pomeriggi alla Baldassarre), per far conoscere la scuola ed i docenti, di persona, ai futuri iscritti e loro genitori. Ho trovato questa iniziativa interessante ed ho dato la mia disponibilità ad esserci (poi consultate il sito della scuola per gli appuntamenti). Voglio esserci per continuare a conoscere e capire quell’universo sempre più complesso ma affascinante, quello degli adolescenti nella loro prima formazione.

L’anno prossimo prenderò una classe prima ( sempre nel corso G, nel quale frequentai anche da alunno, quindi ho un legame affettivo con questa sezione della Baldassarre) e vorrei avere davvero l’occasione di dialogare subito di persona coi miei futuri studenti e loro genitori. Vorrei far subito capire loro che un percorso delicato, breve ma intenso come quello della scuola media richiede pazienza e passione, dedizione particolare, perché quei risultati che non vedi subito, dopo aver seminato, possono arrivare, a quell’età anche improvvisamente tutti insieme, anche in poco tempo, anche nell’ultimo spicchio del ciclo di studi. E le sconfitte, i piccoli e grandi fallimenti, i richiami, sono parte di quel percorso, non occasioni per abbattersi o voltare le spalle alle difficoltà con un atteggiamento rinunciatario od oppositivo. Dico sempre ai miei alunni che la Scuola è l’esatta riproduzione in piccolo della Società e dobbiamo utilizzare la prima come palestra per imparare a destreggiarci nella seconda. Vi aspetto per parlare di persona. Dopo averlo fatto con questo articolo che vale come preliminare.