Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma UIL Trani (segretario Domenico Cognetti):

«A seguito del bando pubblicato dal Comune di Trani- Settore Servizio cittadino- Servizi sociali, in data 13.10.2022, ed avente ad oggetto l’assegnazione di contributi economici straordinari a parziale copertura delle spese di pagamento delle utenze domestiche, la Camera Comunale UIL di Trani vuole porre l’attenzione su alcune criticità riguardanti i requisiti di accesso a tale misura e le modalità utilizzate per il calcolo del punteggio utile a rientrare nella platea dei destinatari del provvedimento.

Qui di seguito elenchiamo una serie di anomalie per cui si chiede di apportare, in tempi celeri, le relative modifiche:
1) con riferimento all’art. 2 del bando si chiede di meglio precisare il significato di “effettivo incremento dei consumi conseguenti ai ricavi delle forniture”, visto che non si riesce a comprendere quali siano i criteri medianti i quali l’amministrazione comunale ritenga che l’aumento di una bolletta derivi esclusivamente dall’incremento del prezzo dell’energia e del gas e non dai consumi effettuati;
2) codesta OO.SS. esprime forte dissenso sul requisito individuato dall’amministrazione comunale per poter accedere alla misura di sostegno economico, limitandolo ai soli soggetti che nel periodo Gennaio-Settembre 2022 non hanno pagato le utenze domestiche. In questo modo è stata operata una discriminazione tra chi non ha pagato le bollette e chi, invece, pur versando in gravissime difficoltà economiche, ha provveduto regolarmente al pagamento delle bollette al fine di evitare che gli enti preposti potessero procedere ad interrompere l’erogazione dei servizi per la morosità. In questi giorni si sono recati presso i nostri uffici molti cittadini evidenziando che così facendo l’amministrazione comunale ha ristretto la platea dei beneficiari ai solo soggetti che non hanno pagato l’utenze, non tenendo conto di quanti sacrifici fatti dagli stessi per poter pagare le bollette privandosi, anche, dei beni di prima necessità;
3) per quanto riguarda i requisiti reddituali per poter accedere alla misura di sostegno in questione, si deduce come sia preclusivo far riferimento al valore del patrimonio mobiliare del nucleo familiare deducibile dall’ISEE in corso di validità. Difatti, per la determinazione del patrimonio mobiliare la documentazione da prendere come riferimento per il patrimonio mobiliare di ciascun nucleo familiare è il saldo e la giacenza media dei conti correnti al 31.12.2020. E’ alquanto, ovvio, che alla predetta data le condizioni economiche dei nuclei familiari, oggi richiedenti il c.d. contributo a parziale copertura delle spese di utenze domestiche, erano ben diverse rispetto alla situazione attuale ove molte persone si trovano in uno stato di indigenza economica derivante dalla situazione post-pandemica e dal rincaro del costo dell’energia e del gas;
4) in merito all’articolo 6 del bando, si evidenzia che così come predisposti, i punteggi per la valutazione dell’emergenza, al fine di attribuire una sorta di classifica tra le domande presentate, i punteggi assegnati sono, alquanto, incomprensibili poiché tendono a far rientrare nella platea dei beneficiari del sostegno i soli nuclei familiari con ISEE molto basso, attribuendo per esempio 5 punti a chi ha un ISEE pari a zero (partendo dal più basso) per arrivare ad attribuire 1 punto per chi ha un ISEE che va da 8.001,00 ad € 10,632,94 (considerando lo scaglione più alto). Tanto in assoluto contrasto con quanto statuito all’art. 2 del bando ove tra i requisiti per poter accedere al c.d. bonus si parla semplicemente di nuclei familiari che abbiano un reddito ISEE non superiore ad € 10.632,94.

In virtù di quanto innanzi esposto, prendiamo atto che l’amministrazione comunale, come avvenuto già precedentemente, provvede autonomamente, senza coinvolgere le parti sociali, ad individuare i requisiti di accesso ed i criteri economici per poter acceder alle c.d. misure di sostegno al reddito (si rammenti che codesta OO.SS. proprio una settimana fa, in un comunicato, ha richiesto per tali materie di convocare un tavolo di concertazione).
Il risultato, quindi, ottenuto, secondo il nostro parere, è questo: un bando incomprensibile e pieno di contraddizioni, utile solo a creare false aspettative a tutte quelle persone che speravano in un aiuto concreto anche in virtù di come il provvedimento era stato annunciato. A questo punto ci si chiede il perché le parti sociali debbano essere utilizzate solo per effettuare ed istruire le domande tese ad ottenere tali misure di sostegno a reddito, i cui criteri e requisiti di accesso, incomprensibili, sono predisposti unilateralmente dall’amministrazione comunale».