Troppo poco tempo, troppo educato, troppo pesce fuor d’acqua rispetto al laghetto salato e putrido della politica. Fatto sta che qualunque sia il motivo delle dimissioni dell’assessore Colangelo, il suo passaggio nella sala dei bottoncini tranesi (perché la sala dei bottoni è altrove, tipo Bari, laddove fanno sputare sangue e cozze pelose) è un’occasione persa.
Persa per tanti motivi. Era un tecnico vero ed esperto del settore, ambientalista vero, ma si è trovato a sponsorizzare l’impianto grosso del percolato. Da lui mi sarei aspettato un grosso progetto dedicato al compostaggio (al suo incremento) ma soprattutto alla “istituzionalizzazione” delle risorse alternative, come sta avvenendo in svariati Comuni, ad esempio al Nord. Poco tempo, pigrizia istituzionale da parte della macchina tranese ed progetti diversi nelle vere sale dei bottoni di cui sopra, hanno snaturato l’uomo, il personaggio, l’ambientalista Colangelo. Diamogli l’onore delle armi ed un voto da 5.5 in pagella (arrivano, tranquillo lettore impaziente, l’attesa rinvigorisce il desiderio) per averci messo la faccia in più occasioni, rispetto ad altri assessori da 3 in pagella che hanno scambiato l’estate per l’inverno, passando la bella stagione in letargo. Orsetti ed orsette golosi (di stipendi al rialzo), insieme ai loro consiglieri fantasma, buoni per un’alzata di mano al mese, quando va bene. Poi in letargo estivo (contro natura) pure loro. Almeno Colangelo ha emesso qualche suono, pur salvando pochi pini (e lecci, che mi auguro con le flebo si riprendano… ma al momento io li vedo ancora “sgarrupati”.
Ecco, se con Colangelo i pini continuavano a cadere… vuol dire proprio che abbiamo perso un’altra occasione, come cantava Vasco Rossi in Colpa d’Alfredo…