Ci sono eventi che non possono essere riportati con semplici resoconti giornalistici. La serata organizzata dalla Fondazione Seca in occasione dei dieci anni dalla morte di Lucio Dalla per rendere un degno omaggio al cantautore rientra in questa categoria di manifestazioni. Dal feeling creato tra artisti e pubblico, alla stessa levatura dei personaggi invitati per l’occasione, dal presentatore Alessandro Greco alle stelle della serata, piccola grande costellazione avvistata in una notte di musica e sogni: Vanoni, Nava, Zarrillo, Carone, Menarini, il Sindaco delle Isole Tremiti, col quale si è prospettato un gemellaggio con Trani da parte del sempre lungimirante Natalino Pagano. Già, Natalino Pagano, strenuo sostenitore del Bello e dell’Arte, stavolta canora, che con tutta la Fondazione Seca e lo staff del Polo museale ha voluto, fortissimamente voluto, questa serata che resterà a lungo nel cuore dei tranesi e di coloro che vi hanno partecipato.

Una piazza Duomo strapiena fino all’ultimo sussulto dello spettacolo, un gran finale sulle note di Attenti al lupo riveduta e corretta e cantata da tutti. Dopo tanti grandi classici partoriti dall’estro di Dalla.

Era da tempo che a Trani non si viveva una serata così intensa, originale, come era lo stesso Lucio, eppure così attenta a rispettare le sensibilità del pubblico, le varie sfumature artistiche dello stesso Dalla e degli ospiti intervenuti. Uno spettacolo innovativo ma pronto a ricalcare la tradizione del revival, come già più volte avvenuto nelle “opere” realizzate dalla Fondazione Seca. La certezza dei valori dell’arte, del Bello e della qualità innestati sulla visione innovativa, sperimentalista, pronta a guardare al futuro. Guarda caso la stessa mentalità e postura del grande Lucio.

Il matrimonio fra Trani, le Tremiti, grande rifugio d’ispirazione di Dalla, la Fondazione Seca e gli amici del grande cantautore bolognese, non poteva che essere un successo e finire con un vero tripudio, come poi avvenuto.