Traggo ancora una volta spunto dal libro dell’indimenticato Vittorio Lentini, “Trane nuoste” per riportarvi un altro antico motto della saggezza della Trani di una volta. Stavolta si punta il dito contro gli avari, che pur avendo tanti soldi, vivono una vita di stenti, negandosi qualsiasi tipo di comodità o sfizio, ma a volte anche il necessario, nel peggiore dei casi. Peccato per loro che, non potendo portare con sé, nell’ al di là, la gran mole di soldi messi da parte, quella montagna di denaro in molti casi verrà sperperata da figli o eredi in genere, che per contro rispetto allo spilorcio, forse anche per reazione, risulteranno essere dei grandi spendaccioni. Voi che ne pensate?

Lle solde dù carrucchiane sse le mange ù scìambagnone…