Ho sempre trovato ipocrita l’uso di parole che offuscano, velano, camuffano la realtà. Per due assessore non riconfermate dell’arrangiata e arraggiata giunta bottariana si è utilizzato il termine “congelate”. Ad oggi io vedo solo due persone non riconfermate e quindi tagliate dal progetto di fine impero (tranese) bottariano. Alla fine, nell’eterno gioco al ribasso della politica tranese è valso il piccolo potere dei gruppi partitici da parte dei quali il sindaco si è da tempo dimostrato volontariamente e coscientemente sottomesso pur di restare in lizza, fino al Tempo a lui utile.

Anzi, più il partito è piccolo e quasi insignificante, più, nel gioco dei numeri e delle spartizioni si rivela prezioso per mantenere gli assessori essiccati a galla. Ad un consigliere che non voleva più essere rappresentato dal proprio assessore di riferimento (di partito) il sindaco avrebbe chiaramente detto che un cambio con un altro profilo interno a quel partitino non ci sarebbe stato. Quindi avrebbe anche tolto l’assessore a quello stesso partito senza un ricambio. A quel punto il consigliere essiccato si è trovato di fronte al classico “o ti mangi questa minestra o ti perdi la poltrona (di riferimento) dalla finestra”. Piuttosto si è tenuto l’assessore.

Nel gioco al ribasso della politica tranese ci stanno le lotte di quartiere, anzi di condominio che generano le giunte. Altro che merito e curriculum. E il naufragio in questa mediocrità è dolce per Bottaro. Amaro, sempre più amaro per Trani. Ma, come disse Fra’Cristoforo: “Verrà il giorno”. Ecco, più che i voti del popolo o le scelte di un sindaco mollemente chiuso a chiave dai chiavistelli dei partitini, potrà il Tempo. Un giusto Tempo, entità super partes, che farà fuori gli essiccati e le arraggiate…

Ps: e poi le assessore surgelate, qualora davvero fossero scongelate dal sindaco, con quale spirito e dignità tornerebbero ad agire dopo una sospensione poco obiettiva (loro sì altri no, possibile che unico criterio sono gli ordini dei consiglieri) e mortificante?