«Alcuni cittadini mi segnalano l’avventura installazione delle tavole in pietra, su cui sono incisi gli Ordinamenta Maris, nella rotonda di via A.M. di Francia, rimosse dopo un paio d’ore per le proteste di molti. Non so chi abbia partorito un simile obbrobrio, ma sicuramente prospera e decide per conto suo, seduto in qualche trono a Palazzo di Città». E’ quanto si legge in una nota a firma del consigliere comunale della Lega Trani.

«Povera cultura tranese, povera storia giuridica……dove potevate finire. Eravate finite in una triste rotonda periferica, nata per deviare il traffico, povere tavole usurate da ossido di carbonio e benzene. Lo so. Corro il rischio di apparire come quello a cui non vada bene nulla, ma chi ci governa da anni sembra che lo faccia apposta a provocare i cittadini.
Ma come si fa a fare una cosa del genere. Chi l’aveva ideata, chi l’aveva autorizzata, ma soprattutto con chi era stata condivisa questa installazione?

Era stata chiesta l’autorizzazione del nostro artista, l’insigne scultore Lomuscio, che le realizzò? Peraltro questa installazione non era nemmeno funzionale. Io vorrei capire chi mai avrebbe potuto leggere il contenuto delle incisioni delle tavole, girando in macchina intorno a quella rotonda? Qual era il senso di questa installazione, se non quello di sprecare soldi pubblici? E poi l’installazione delle tavole era in netto contrasto con le norme del Codice della Strada, perché le tavole avrebbero potuto ingenerare facilmente confusione e distrazione nel guidatore, riducendo in modo evidente la visibilità e quindi la sicurezza della circolazione.

Io immagino quelle tavole, invece, posizionate in modo che il loro contenuto possa essere letto con calma da chi ci viene a visitare, dai miei concittadini, studiate dalle nostre scolaresche perché ne tramandino il valore storico e culturale, non vicino a pompe di benzina».