Questa menata sul rispetto dei morti di Covid che non verrebbe osservato da luminarie natalizie o dell’albero in piazza Quercia, mi dà di odiosa “stronzata”, anche ammantata di pelosa e pedante retorica da paese.

Non riesco davvero a collegare il nesso tra un problema sanitario e di prudenza sociale, ed una cornice formale, completamente slegata da quella tematica. È la dimostrazione di come la questione del virus venga mal cavalcata non solo da qualche politico, ma anche, da un altro livello, più infimo e deprimente, dal singolo cittadino, chiamato dai social a dire la sua su ogni pelo che si muova.

Il vero rispetto per i morti che ci sono stati e che ci sarebbero stati, non è stato osservato da tutte quelle masse, tra cittadini giovani e meno giovani, durante l’estate, che sono andati ad ammassarsi ovunque, specie a ridosso di locali (visto coi miei occhi) in luoghi tanto angusti che erano costretti a camminare coi bicchieri in mano sopra la testa, tanta era la ressa. Quella sì che è stata una mancanza di rispetto, verso i morti, verso sé stessi e verso il resto della comunità, soggetti deboli in primis. Altro che albero e luminarie sul corso.