Probabilmente mai come in questo momento serve unità. Unità di intenti, unità sociale, unità da un punto di vista economico. Unità è la parola che hanno voluto rimarcare un po’ tutte le istituzioni stamane in quella che è la festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana, ed è una celebrazione che in questi giorni assume un valore ancor più importante vista la recrudescenza della pandemia sanitaria in corso.

«Nonostante il momento delicato per l’intero Paese, messo a dura prova da un’emergenza epidemiologica di enormi proporzioni, su indicazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo celebrato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate con cerimonie sobrie e nel rispetto delle disposizioni governative – ha spiegato il Prefetto di Barletta Andria Trani Maurizio Valiante -. Era importante anche quest’anno far sentire forte la presenza dello Stato nelle Città della nostra provincia in occasione di una ricorrenza che, seppur condizionata da forti restrizioni, non vedrà mai scalfito il proprio significato: oggi, infatti, è l’occasione per stringerci attorno al nostro tricolore con spirito di unità, responsabilità e consapevolezza e per esprimere orgoglio e ringraziamento alle nostre forze armate, alle forze dell’ordine ma anche al personale sanitario, i medici e gli infermieri, sempre animati da spirito di sacrificio e dedizione per il nostro Paese». Anello di congiunzione in tutta la sesta provincia è stato il Prefetto della BAT, Maurizio Valiante, che ha voluto presenziare a diverse celebrazioni nelle tre città capoluogo. Prima a Trani all’interno della villa comunale, presso il monumento ai Caduti, con la deposizione di una corona d’alloro e successivamente ad Andria dove assieme al Sindaco Bruno ha voluto omaggiare gli oltre 800 morti andriesi di tutte le guerre.

«Sobrietà, rigore, silenzio e ricordo di quello che significa la giornata delle Forze Armate a partire da quel lontano 1919 con la resa dell’Impero Austro-Ungarico alla fine della Prima Guerra Mondiale – spiega il Sindaco Giovanna Bruno – Quell’evento rapportato ai giorni nostri ci invita e ci impone la riscoperta di un senso di Paese con la P maiuscola, un paese in cui tutti si devono sentire chiamati a raccolta, tutti devono lavorare e lottare per un unico obiettivo e cioè tenere alti i valori della nostra unità e soprattutto fare in modo che il sacrificio di tanti uomini non sia vano anche con il tempo che passa».

Mai come in questo momento la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate assume un valore d’esempio per i cittadini, ha spiegato il Sindaco di Trani Amedeo Bottaro. «C’è chi è morto per difendere la nostra libertà – spiega il Primo Cittadino tranese – A noi ci si chiede soltanto di limitarla per un breve periodo per tornare ad esser liberi senza dover fare una guerra e senza dover vedere altri morti. Credo che mai come in questa giornata il messaggio debba arrivare forte ai cittadini ed al loro senso di responsabilità. La situazione è di quelle difficili, o ne usciamo facendo fronte compatto anche con la grande capacità di autodifendeci o altrimenti non ci sarà limitazione o zona rossa che tenga».

Viaggio nella BAT del Prefetto Valiante per le sobrie celebrazioni odierne, concluso a Barletta dove assieme al Sindaco Mino Cannito ed al comandante dell’82° Regimento  Torino, Col. Sandro Iervolino, hanno deposto una corona ai piedi del monumento che ricorda i militari deceduti durante i conflitti mondiali. Di seguito omaggio ai dodici vigili urbani e netturbini trucidati dai nazisti davanti alla lapide che ne ricorda il sacrificio.