La corposa nota pubblicata ad inizio settimana a firma di Ugo Calò, presidente provinciale di Anaci, l’associazione degli amministratori di condominio, rischia solo di essere la punta dell’iceberg nella vicenda tranese legata all’avvio della Raccolta differenziata porta a porta.

Gli attori in campo sono ormai ben definiti: l’Amiu e l’Amministrazione comunale che mettono la firma, al di là di tutto, sulla gestione della RD; le parti politiche che rappresentano i cittadini, e che hanno già iniziato ad esprimersi, ed infine gli amministratori di condominio e le cooperative che hanno assunto il compito di gestire la mobilità dei bidoni più grandi, quelli per i condominii più numerosi.

Vi è poi la voce di un vero e proprio “movimento” per dire no alla Pap, sorto per l’occasione, con portavoce l’avv. Alessandro Moscatelli (per il quale rinvio i lettori a seguire alcuni esaurienti e circostanziati video su Facebook). Poi ovviamente ci siamo noi cittadini col nostro impegno civico e la nostra coscienza.

Ugo Calò ha già in modo esauriente, con la sua nota pubblicata dai mezzi d’informazione, compresa la nostra testata, fatto sentire la voce degli amministratori di condominio (in verità ci ha solo anticipato in quanto era nostra intenzione sviluppare l’argomento attraverso più articoli). Ma attraverso una conversazione telefonica con il presidente provinciale di Anaci, è emerso un aspetto che reputiamo decisivo, dirimente, risolutivo per la questione. Stiamo parlando di uno dei nodi più discussi: la sistemazione dei mastelli più grandi. C’è già chi li sta portando nei garage, rischiando multe, c’è chi non li vuole sotto casa, a ridosso dei portoni, problema da non sottovalutare che, come ci ha spiegato Calò, gli amministratori di condominio hanno dovuto affrontare a mani nude.

Il nodo fondamentale è dunque rivedere, riapprovare e stabilire nuovi paletti e norme inerenti la destinazione d’uso dei suoli, le parti comuni, in primis, aprendo varchi e soluzioni per la sistemazione dei mastelli grandi.

Giustamente Calò ci ha fatto notare che i portoni dovrebbero costituire vie di fuga in caso di emergenza e non li si può ingolfare con tutti quei bidoni. Nelle ultime ore siamo venuti a conoscenza da fonti attendibili di una ulteriore svolta. Sembra che le cooperative addette alla gestione dei mastelli grandi, siano pronte a rinunciare, per rientrare nei costi, visto che per queste alcune erano sul punto di tirarsi indietro, al trasporto dei bidoni in capannoni, pulendoli sul posto invece che portandoli presso quelli. Si limiterebbero a prelevarli e alternarli a seconda della rotazione. Ma come avverrà, se avverrà, quella pulizia? A secco? Sfruttando l’acqua dei condomini stessi? Abbiamo cercato di contattare uno degli operatori delle cooperative ma non abbiamo ottenuto risposta.

È comunque un ulteriore aspetto sul quale ora sorveglieranno gli amministratori di condominio e per questo Ugo Calò ha preso un impegno con noi di tenerci informati. Perciò vi dicevo che quella nota rischia di essere solo un antipasto. Seguono altre puntate molto probabilmente.