«In seguito all’approvazione della legge regionale sulle ‘fragilità’ derivanti dall’emergenza Covid-19, la Giunta ha assegnato in favore dei Comuni pugliesi la somma di 9.473.693,21 euro, ripartendola sulla base del criterio demografico. Sono oltre 900mila i fondi assegnati ai 10 Comuni della Bat. In queste città, come nelle altre della regione, i fondi serviranno ai Comuni per attivare interventi di protezione sociale in favore di nuclei familiari con particolari fragilità sociali, privi di qualunque forma di assistenza economica o ammortizzatore sociale, o in favore di lavoratori autonomi risultati privi di qualsiasi reddito a causa della pandemia da Covid-19 e non destinatari di misure di sostegno previste dalla normativa statale». Lo dichiara il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, proponente insieme ai colleghi Amati, Blasi, Pentassuglia e Liviano della legge n. 12 del 15 maggio 2020 “Misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche derivanti dalla pandemia Covid-19”, con l’assegnazione ai Comuni pugliesi di 9.473.693,21 euro per interventi urgenti e indifferibili in favore delle persone e dei nuclei familiari in stato di particolare fragilità sociale a causa della pandemia da Covid-19. In dettaglio, per la Bat, sono stati assegnati 234.360,90 euro ad Andria; 222.352,58 a Barletta; 129.914,16 Bisceglie; 69.733,84 Canosa; 27.529,55 Margherita di Savoia; 20.501,38 Minervino Murge; 32.246,34 San Ferdinando di Puglia; 14.966,31 Spinazzola; 131.324,96 Trani e 34.120,37 Trinitapoli.

«Questo provvedimento straordinario – prosegue – è stato voluto per sostenere quelle fasce della popolazione che non hanno diritto ad alcuna delle tutele garantite dai provvedimenti precedenti assunti dal Governo nazionale. Penso, ad esempio ai lavoratori stagionali con contratti a tempo determinato legati al settore wedding e sale ricevimenti, della sicurezza, di organizzazione eventi, cultura e attività ludiche, che sono lontani da un ritorno alla normalità, o alle famiglie con disabili e anziani a carico, per le quali la pandemia ha rappresentato un peso maggiore a causa del blocco delle attività assistenziali. Ci sono anche le donne che, oltre a lavorare, devono seguire a casa i figli per garantire loro la continuità didattica, e hanno bisogno di un contributo economico per le attività di baby sitting. Tutte queste possibilità – aggiunge Mennea – credo siano anche la risposta migliore a quei politici locali che continuano a spacciare menzogne sul Governo regionale. Il nostro obiettivo è, infatti, aiutare anche l’ultimo che non ha ancora ottenuto alcun sostegno economico, raggiungendo – conclude – tutti gli angoli del disagio e della povertà».