Al massimo 10 processi per ogni udienza, tenuto conto del fatto che per rispettare le regole anti-Covid le aule più piccole riescono a ospitare non più di 9 persone e l’aula di corte d’assise 17. Con queste ‘prescrizioni’, riprendono oggi anche nel Tribunale di Trani, dopo la fase del lockdown, i processi penali. A fissare le regole è un decreto del presidente del Tribunale, Antonio De Luce, firmato il 7 maggio, che sarà valido fino al 31 luglio. Il decreto prevede che vengano trattati solo i procedimenti per la convalida dell’arresto o i processi per direttissima; i processi con imputati sottoposti a misura cautelare; quelli per il riesame delle misure reali e di prevenzione; i procedimenti con imputati liberi per i quali, esaurita la fase istruttoria, si debba svolgere solo la discussione.

Per evitare assembramenti, il giudice comunicherà 7 giorni prima l’ordine di chiamata dei processi da trattare e, se le parti acconsentono alla trattazione del processo da remoto, dovranno comunicarlo entro 5 giorni prima della celebrazione del processo. Gli imputati detenuti in carcere possono partecipare in collegamento da remoto. E, comunque, sia i difensori che gli imputati liberi potranno sempre partecipare con collegamento da remoto, comunicandolo entro 5 giorni per Pec prima del processo. Tutti gli altri processi saranno rinviati a data successiva al 31 luglio e, tra questi, sicuramente ci sarà anche quello relativo allo scontro tra treni del 12 luglio 2016, che provò 23 vittime, la cui prossima udienza era fissata per il 3 giugno nell’aula bunker del carcere.

Per il settore civile, così come stabilito già il 17 aprile da un protocollo di intensa siglato da Tribunale, Procura e ordine degli avvocati di Trani, le udienze che non richiedono la presenza di testimoni, si svolgeranno solo con trattazione scritta (ovvero con il deposito di note scritte), con collegamento da remoto (in videoconferenza) o in modalità mista (ovvero da remoto per alcune parti e con partecipazione fisica, per altre).

«Siamo consapevoli – dice il presidente dell’ordine degli avvocati tranesi, Tullio Bertolino – che non tutto potrà funzionare alla perfezione, ma siamo altrettanto convinti che la mediazione che abbiamo concordato con gli altri attori protagonisti della giurisdizione a Trani sia il giusto punto di incontro tra tutte le legittime esigenze, a partire da quella imprescindibile della garanzia della sicurezza e della salute di chi frequenta il nostro foro». Secondo Bertolino, per il processo penale il decreto del presidente del Tribunale «prevede una serie di norme che ci lasciano ben sperare che l’attività possa riprendere nel miglior modo possibile, visto il periodo che stiamo vivendo».