«Al fine di rendere meno problematica e più controllata la fase due oggi iniziata, Le associazioni C16NO, DISABILI ATTIVI, CONTRO LE BARRIERE inviano formale richiesta, alla Regione Puglia di provvedere a sottoporre a tampone, con cadenza quindicinale, tutti gli operatori (oss, infermieri, medici, fisioterapisti ecc.), impegnati nel servizio domiciliare ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) presso le famiglie pugliesi». E’ quanto si legge in una nota di C16NO, Disabili Attivi, e Contro le Barriere.

«Riteniamo, questo, un atto doveroso da parte della Regione, per impedire che, eventuali operatori positivi asintomatici, possano portare il contagio nelle nostre abitazioni.

Chiediamo, inoltre, che la Regione si faccia carico di distribuire alle famiglie pugliesi che ospitano i pazienti complessi, specie quelli in regime di deospedalizzazione, i dispositivi di protezione, mai forniti nonostante non si faccia altro che decantarne l’assoluta importanza ed indispensabilità.

La Regione ha il dovere di tutelare, con tutti i mezzi di cui dispone, le famiglie che assistono al proprio domicilio il congiunto disabile gravissimo».