Se da un lato si continuano a contare i contagi, nella sesta provincia pugliese si è ad un totale di 330 contagi da inizio pandemia e 15 in più solo nella giornata di ieri, al lavoro si è messa anche la Procura di Trani che sta cercando di ricostruire le modalità di attuazione delle misure per contenere il contagio da Covid-19 nelle Rsa. Nella BAT, come in molte parti d’Italia, sono proprio le case di riposo a rappresentare un buco nero nel quale i magistrati vogliono capire come si sia sviluppato il contagio. Il primo passo dell’indagine della magistratura tranese, coordinata dal neo procuratore Renato Nitti che ha delegato ai Nas dei Carabinieri ed alla Guardia di Finanza, è l’acquisizione della documentazione sia negli uffici dell’ASL BT che nella sede di via Gentile presso la Regione Puglia. L’inchiesta, che non ha al momento persone inserite nel registro degli indagati, è finalizzata a verificare l’eventuale violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro relative alla valutazione del rischio biologico con riferimento in particolare all’Opera Don Uva di Bisceglie. Ma gli stessi accertamenti riguarderanno poi le altre due strutture del territorio dove si sono verificati contagi, la Rssa Opere Pie Riunite Bilanzuoli-Corsi Falconi-Ciani di Minervino Murge e la Rssa San Giuseppe di Canosa di Puglia. Per accertare l’eventuale violazione di queste norme, la Procura sta cercando di capire i tempi e i modi con i quali le indicazioni date dal Governo sulle procedure di sicurezza, dall’accesso dei pazienti ai ricoveri e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, siano state comunicate alle strutture e successivamente recepite e applicate.

L’emergenza sanitaria nelle RSA non riguarda solo il contagio dei pazienti ma anche il reperimento di personale necessario per assistere gli ospiti sia positivi che negativi al Covid-19. La ASL BT è corsa in soccorso sia della Casa “San Giuseppe” di Canosa che di “Villa Bilanzuoli” di Minervino assicurando una task force in supporto. Nonostante un protocollo d’intesa tra l’azienda sanitaria e l’OPI, tuttavia, al momento non vi sono stati sufficienti innesti di personale infermieristico nelle strutture. Una carenza, denunciata ieri dal Sindaco Morra. Per cercare di limitare la pressione sulla RSA canosina ieri pomeriggio si sono svolte delle delicate operazioni di trasferimento di sei pazienti positivi con ricovero presso il presidio ospedaliero Covid-19 di Bisceglie. Il trasferimento, organizzato con il coordinamento della ASL BT, è stato effettuato grazie all’attivazione sia del 118 che di soccorritori ed ambulanze della Federazione delle Misericordie di Puglia.

E’ di ieri sera l’annuncio di un altro Sindaco della BAT, e cioè Francesco di Feo di Trinitapoli, di un secondo contagio nella sua città anche qui all’interno di una casa di riposo e cioè la “Domus Lauretana”. Due i nuovi positivi anche a Spinazzola, mentre a fare chiarezza sui dati nella Città di Bisceglie è direttamente il Sindaco Angelantonio Angarano: i positivi al Coronavirus sono 61 a cui si somma un paziente ricoverato in una struttura fuori provincia. Si ferma a 20 il numero su Trani dove ieri si è aggiunto un solo nuovo caso e cioè quello di una 19enne. Per una 50enne ricoverata in terapia intensiva l’esito del tampone è stato negativo. C’è da aggiornare il numero dei decessi complessivi che sale a 17 nella BAT mentre all’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie sono al momento ricoverati 17 pazienti nel reparto di malattie infettive e 3 in terapia intensiva mentre sono 10 i pazienti dimissibili ma non ancora guariti.